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Il 2025 inizierà con una novità importante per i 75 bambini del plesso di Infanzia della scuola Melissari di Reggio Calabria, chiuso per inagibilità lo scorso settembre. «Durante le feste, Castore realizzerà i necessari lavori di adeguamento per restituire alla struttura la sua vocazione originaria, ossia quella di una scuola. Abbiamo cercato delle alternative per consentire all’associazione Attendiamoci di proseguire con le attività presso la Casa dei Giovani, che aveva sede in quella stessa struttura, ma alla luce degli esiti inconcludenti, abbiamo ritenuto corretto ripristinare la destinazione scolastica. A gennaio i locali, che l’ufficio Tecnico ha rassicurato essere agibili, torneranno a essere delle aule e accoglieranno 75 bambini».
È quanto dichiara Anna Briante, assessora alla Città Consapevole con delega all’Istruzione del comune di Reggio Calabria con riferimento alla recente chiusura della Casa dei Giovani Peppe Condello e Luana Caminiti, che aveva sede presso una struttura di proprietà comunale e concessa in uso all’associazione Attendiamoci in forza di una convenzione che da alcuni anni, però non era stata più rinnovata. La Casa dei Giovani era comunque era rimasta in attività. La chiusura si è resa necessaria per la necessità di reperire locali idonei per le tre classi della scuola d’infanzia Melissari rimasti senza sede dall’inizio dell’anno. A ridosso della prima campanella, lo scorso settembre, il Comune comunicava infatti l’inagibilità di nove dei plessi scolastici sottoposti a carotaggi nell’ambito delle verifiche di vulnerabilità sismica del piano Scuole sicure.
“Ritorno a scuola”
«Da gennaio la struttura che aveva già ospitato una scuola prima della concessione ad Attendiamoci, sarà inglobata nell’istituto comprensivo Carducci – Da Feltre – Melissari, ospitando tutte e tre classi del plesso d’infanzia della scuola Melissari. Due di esse sono state fino adesso accolte nella struttura comunale del Parco Caserta dove però, sempre a gennaio, inizieranno dei lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico. Lì sorgerà, infatti, uno dei quattro asili comunali finanziati a Reggio con il Pnrr. La terza delle tre classi era stata collocata nel plesso Carducci però in una situazione provvisoria. Insomma era necessario trovare una soluzione per restituisse ai 75 bambini una sede adeguata. Siamo impegnati a trovare un’alternativa per l’associazione Attendiamoci che speriamo di potere presto individuare. Intanto chiudiamo quest’anno con una soluzione stabile per la scuola d’infanzia Melissari».
Un progetto al quale assicurare continuità
«Dispiace dell’accaduto e speriamo che al più presto possa essere individuata una soluzione per dare continuità ad una storia positiva scritta in questa città. Confidiamo che si avverta l’esigenza di dare continuità al decennio di attività che ha permesso a tanti giovani di costruire il proprio percorso di crescita in questo territorio. Formazione, affiancamento nei percorsi scolastici e universitari, empowerment, scambio di esperienze nelle sale studio e di incontro che abbiamo sempre animato con passione e spirito di dedizione alla città», Così Alfredo Pudano, presidente dell’associazione Attendiamoci Odv.
Il segno che sopravvive
Questo quanto pubblicato da Attendiamoci sui canali social al momento di lasciare la Casa dei Giovani nei giorni scorsi. «Nel 2008, in perfetta continuità con la pulsione naturale di farcire di senso i piatti fino a quel momento vuoti dell’offerta formativa cittadina, abbiamo indossato il grembiule della responsabilità sociale e spalancato l’ingresso della nostra “cucina educativa”.
Anno dopo anno si è reso necessario ingrandirla: il numero dei giovani lievitava esattamente come l’ardore donato che ha costituito l’ingrediente immancabile in ogni azione ideata e compiuta.
Adottando questa ricetta sotto il tetto della Casa dei Giovani “Peppe Condello”, le porzioni di generosità ed umanità sono diventate sempre più abbondanti ed a prevalere è stato il sapore della cura: nei confronti di sé stessi, nei confronti del prossimo.
Scale, bustoni, martelli, tenaglie, trapani, corde, secchi e chissà cos’altro ancora. E poi braccia e gambe, furgoni e camion da riempire. Eravamo a decine oggi perché, pur lasciando la retorica al suo posto non avendo, almeno lei, necessità di essere dismessa e traslocata, il momento di lasciare la Casa dei Giovani “Peppe Condello” è quello di un appuntamento con il Destino di ognuno di noi. Mettiamo la parola fine, perché obbligati dagli eventi avversi, ad un capitolo lungo della nostra Storia che, per sedici anni, si è sovrapposta a quella della città. Ciononostante siamo i ragazzi, noi siamo le ragazze della Casa dei Giovani “Peppe Condello”.

Lo saremo comunque, anche lontano da quel cancello, perché di quell’insegna all’ingresso che oggi abbiamo rimosso (parzialmente), troverete ogni singola lettera sulla pelle di chi sotto quell’insegna si è fatto Persona.
Peppe Condello, Luana Caminiti: due nomi, due vite, una storia. È quella vissuta al ritmo del battito della “Casa dei Giovani”. A lui, Peppe, è stata dedicata la struttura; a lei, Luana, è stata intitolata la Sala della Musica. “Attendiamoci”, in luogo in cui Peppe si è sentito nel posto giusto. Saperlo tra noi era motivo di gioia perché la sua persona era motivo di gioia e in mezzo alle nostre fatiche quotidiane, lui ha continuato ad esserci: una corda solida di amore.
Una corda talmente robusta che la sua memoria ha avuto, ha e avrà uno spazio perpetuo. Potranno pure spegnere le luci della Casa dei Giovani “Peppe Condello”, ma non il pensiero che di Peppe regnerà nei nostri cuori. Lei, Luana, che a lungo ci ha supportato con spirito di gratuità e fervore autentico; lei, Luana, una passione per la musica, un trasporto sincero a spingerla ad abbracciare con premura il Bene del prossimo. Una vita marchiata dall’Amore, con i gesti e con le note, con le azioni e le melodie».

