Dura presa di posizione del sindacato dopo l’episodio che ha coinvolto il dottor Tripodi: «Servono riforme e tutele per chi garantisce la salute pubblica»
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«Appresa la notizia dell’aggressione avvenuta presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, nel Centro diagnostico di malattie polmonari, la CGIL Calabria esprime sincera e totale solidarietà alla vittima, il dr. Salvatore Tripodi.
Gli episodi di aggressione, verbali e fisiche, al personale sanitario sono tanto più dolorosi quanto più questi lavoratori svolgono con dedizione — e ormai anche con coraggio — un servizio essenziale, baluardo della Carta Costituzionale.
La CGIL Calabria, insieme alla FP CGIL Reggio Calabria, nel dire «basta» a tutto questo, sottolinea come tali episodi siano il risultato di un sistema indebolito da scelte politiche scellerate e che oggi paga lo scotto di una grave carenza di personale e di risorse economiche. Secondo il nuovo rapporto GIMBE, negli ultimi tre anni alla sanità pubblica sono stati destinati solo 13,1 miliardi di euro, una cifra insufficiente in assenza di una reale programmazione.
Il personale del nostro Servizio Sanitario Regionale, che ha sempre prodotto più di quanto fosse messo in condizione di fare, si trova oggi intrappolato tra la trincea e la vita: garantire a tutti i costi le prestazioni o tutelare la propria incolumità. E tutto ciò non è tollerabile.
Il Servizio Sanitario Nazionale e quello Regionale devono essere ristrutturati e rinvigoriti. Alla luce dell’episodio di oggi e di tutti quelli avvenuti nel recente passato, occorre avviare una riflessione seria e urgente per restituire ai professionisti della sanità gli strumenti necessari a svolgere bene il loro fondamentale lavoro».
Francesco Callea, Segretario Generale FP CGIL Area Metropolitana Reggio Calabria
Alessandra Baldari, Segretaria Generale FP CGIL Calabria
Gregorio Pititto, Segretario Regionale CGIL Area Metropolitana Reggio Calabria
Gianfranco Trotta, Segretario Generale CGIL Calabria