La strada tornata al centro del dibattito dopo la delibera di Giunta
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«La strada incompiuta Via Lia–Vito rappresenta il simbolo di una Reggio Calabria bloccata da quarantasei anni di attese, sprechi e scelte mancate. Un’opera nata nel 1979 con l’obiettivo di collegare il quartiere di Vito al centro cittadino, rimasta ferma dopo una serie infinita di stop, modifiche progettuali, espropri e rifinanziamenti, fino a trasformarsi in un tracciato incompiuto e in una discarica abusiva che pesa sulla collettività».
Così l’architetto Antonella Postorino, responsabile del Dipartimento Urbanistica e Pianificazione della Città per Forza Italia, commenta la vicenda della strada Via Lia–Vito, tornata al centro del dibattito dopo la delibera di Giunta n.195 del settembre 2025.
«La decisione di dirottare altrove i 436 mila euro residui destinati all’opera – spiega Postorino – ne decreta di fatto l’abbandono definitivo. È l’ennesima occasione persa per restituire dignità, funzionalità e sicurezza a un quartiere che da troppo tempo attende risposte. Una scelta che contraddice ogni principio di sostenibilità e lascia un fardello ambientale, economico e sociale alle future generazioni».
L’architetto evidenzia anche le criticità del quartiere: «Vito è intrappolato in una viabilità precaria, con una strada stretta, senza marciapiedi né drenaggi adeguati. Gli allagamenti e le difficoltà di transito sono quotidiani, e in caso di emergenza il rischio di isolamento è concreto».
Infine, la riflessione si fa più ampia: «Quella della Via Lia–Vito è la metafora di un’amministrazione immobile, dove i progetti si logorano nei cassetti e le risorse si disperdono. Reggio Calabria, ultima in Italia nel report Ecosistema Urbano, resta ferma insieme alle sue opere e alle speranze dei cittadini».

