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Reggina-Inter, la prima volta nel 1999 negli scatti di una Kodak

23 anni fa il primo confronto tra amaranto e nerazzurri in un “Granillo” traboccante di gioia

Reggina-Inter, la prima volta nel 1999 negli scatti di una Kodak

L’autobus verso Reggio Calabria organizzato dai club passava da Caulonia alle 10. Per un 15enne di fine anni ’90 le ore che precedono la sua prima volta allo stadio al seguito della sua squadra del cuore somigliano tanto a quelle del primo giorno di scuola: lo zaino con dentro la colazione a sacco, la Gazzetta dello Sport al posto dei libri, il walkman, la Kodak usa e getta comprata per l’occasione e una certa dose di emozione ad avere in tasca il tagliando di tribuna Est prenotato da agosto (prezzo: 100 mila lire), con la speranza di vedere dal vivo Ronaldo (quello vero). In realtà il Fenomeno riuscì a infortunarsi proprio una settimana prima e in riva allo Stretto in maglia nerazzurra non giocherà mai.

La prima partita dell’Inter a Reggio è stata tuttavia in dubbio fino all’ultimo. Lo stadio non aveva infatti ricevuto ancora l’agibilità da parte della commissione di vigilanza e dei pubblici spettacoli. Per giocare è stata necessaria una deroga firmata dal sindaco Italo Falcomatà. Si arriva intorno a mezzogiorno a largo Botteghelle e piove che Dio la manda. Ai pochi spettatori senza abbonamento sono riservate le file basse dell’ex gradinata. A due ore dalla partita il “Granillo” è già una bolgia. La Reggina viene da un ottimo avvio di campionato al suo debutto in serie A, mentre la prima Inter di Marcello Lippi oltre che di Ronaldo è orfana anche di Baggio e Vieri. La visuale, complice l’altissima vetrata, non è delle migliori ma permette di vedere da vicino il lampo di Recoba lanciato da Di Biagio che fulmina Orlandoni proprio sotto la Nord a pochi minuti dal termine. Ti viene da esultare, ma per evitare rogne lo fai con discrezione.

Finisce la partita, lo spicchio di ultras nerazzurri salta di gioia, tu in cuor tuo anche mentre cerchi di portare in salvo dal diluvio reggino la Kodak, neanche fosse l’antico vaso della Compagnia delle Indie. Quando le foto si facevano con le macchinette, bisognava aspettare qualche giorno per vederle sviluppate, e l’attesa era straziante. Tra mezze ciofeche e polpastrelli in primo piano, riesci tuttavia a distinguere in lontananza nel tuo piccolo album analogico le sagome di Peruzzi, Blanc, Georgatos, Cauet, Tonino Martino e Kallon. Era il novembre del 1999. Al numero uno in classifica c’era “50 Special” dei Lunapop, in tv Celentano macinava ascolti record e l’iPhone neppure Steve Jobs ce l’aveva ancora. Intanto per oggi state tranquilli, sui vostri smartphone Lukaku verrà sicuramente meglio.

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