La Reggina è chiamata a un nuovo esame di maturità. Domani al Granillo arriva il Milazzo, una delle squadre più in forma del campionato, e per gli amaranto non sarà una sfida come le altre. Lo sa bene mister Torrisi, che alla vigilia ha fatto il punto sul momento della squadra, tracciando la linea da seguire in conferenza stampa.

Il tecnico amaranto parla di una Reggina in evoluzione: «Sicuramente una Reggina in crescita, che sta dimostrando di acquisire pian piano un’identità ben chiara, ben precisa». I risultati aiutano, ma non bastano: «Siamo tutti consapevoli che non abbiamo fatto ancora nulla. La strada è lunga e piena di insidie e già da domani bisogna dimostrare, in primis, che riusciamo a dare continuità all’atteggiamento».

Alla base del percorso intrapreso c’è la solidità difensiva. «Abbiamo preferito, in primis, lavorare sulla fase di non possesso per cercare di dare una quadratura fondamentale alla squadra, perché secondo me tutto parte da una buona fase difensiva», ha spiegato Torrisi, sottolineando come l’atteggiamento, la pressione e la voglia di recuperare palla siano diventate le principali virtù del gruppo.

Contro il Paternò la Reggina ha dimostrato maturità, evitando cali di tensione: «La squadra ha risposto alla grande, facendo 25 minuti da Reggina e poi gestendo in maniera abbastanza importante il resto della gara, portando a casa un risultato meritato». Ma domani il livello si alza sensibilmente.

Il Milazzo arriva al Granillo con numeri importanti: «Parlo dei numeri: il Milazzo è una squadra che nelle ultime sei partite ne ha vinte cinque, una squadra che da sei partite non perde e che ha preso gol solo contro il Savoia». Un avversario solido, capace di soffrire e colpire nei momenti decisivi: «È una squadra che subisce pochi gol, che resta sempre in partita, che ha ribaltato e vinto gare anche nei minuti finali».

Per questo, secondo Torrisi, servirà una Reggina paziente ma intensa: «Le due caratteristiche che deve avere la Reggina sono la pazienza abbinata alla maturità, e la capacità di tenere un ritmo elevatissimo, dettando intensità alla gara». Senza perdere di vista l’obiettivo finale: «L’unica cosa che conta nel calcio sono i numeri veri, quelli reali, che sono quelli di fine stagione. Quelli di oggi lasciano il tempo che trovano».

Grande attenzione anche all’aspetto mentale e alla fame agonistica: «Quando dico che bisogna avere innanzitutto una solidità difensiva importante, che ti porta a lottare, a vincere i duelli e ad avere quella famosa cattiveria agonistica e fame che io ho come richiesta principale per la squadra, penso che poi anche gli episodi li possiamo indirizzare a nostro favore».

Fondamentale sarà ancora una volta il pubblico. Torrisi non ha dubbi: «Questa è una squadra che non poteva mai pensare di vincere senza il pubblico, senza il suo pubblico». E lancia un messaggio chiaro in vista della gara: «Deve essere uno stadio una bolgia, e noi dobbiamo essere intensi, cattivi, feroci nei duelli».

Sul mercato, il tecnico conferma l’arrivo imminente di un attaccante: «Posso garantire che l’attaccante arriverà. È un profilo che abbiamo individuato, ma in questo momento non dipende solo da noi». In realtà i profili seguiti sono due: «Abbiamo già, tra virgolette, un accordo verbale, ma bisogna aspettare che le parti decidano di fare la rescissione».

Intanto, una certezza è Panebianco: «È un giocatore che sarà disponibile già da domani. È un profilo idoneo al nostro modello di gioco e, oltre alle qualità del giocatore, era importante anche la scelta dell’uomo».

Torrisi ha parlato anche dei tanti assenti: «Palumbo ha preso una pallonata e gli si è girata la caviglia, Lanzillotta ha un problema muscolare e non ci sarà, non possiamo rischiarlo. Si uniscono ad Adejo, Porcino, Barillà, agli squalificati Mungo, Sartore, Salandria, mentre Ragusa non è al cento per cento. Ho convocato due ragazzi del settore giovanile per arrivare a venti. Ma non possiamo deludere la nostra gente perchè da quello che ho visto sono stati venduti tanti biglietti. L’ho detto subito, questa è una squadra che non può vincere senza il suo pubblico, l’avevo già constatato con il mio Trapani. I ragazzi sono stati bravi a ritrovare i propri tifosi. Abbiamo otto giocatori in meno, ma duemila persone in più».

Chiarimento finale sulla situazione di Gatto: «Non è fuori dal progetto tecnico. È un ragazzo valido e di qualità, ma in questo momento non è disponibile». La motivazione è chiara: «Quando non si ha la sanità mentale, la maglia della Reggina pesa. Io apprezzo tantissimo il pensiero del ragazzo, ma non posso buttare dentro un giocatore che non è sereno».

Domani quindi il campo dirà se la Reggina saprà confermare i segnali di crescita. Contro un Milazzo solido e organizzato, serviranno intensità, maturità e quella ferocia agonistica indicata dal tecnico per continuare a costruire, passo dopo passo, il percorso amaranto.