Tutti gli articoli di Sport
PHOTO
Il capo allenatore della Redel Reggio Calabria, Giulio Cadeo, è stato ospite in radiovisione su Videotouring, dove ha fatto un’analisi approfondita sulla nuova stagione in arrivo. L’allenatore si è mostrato fiducioso e determinato nel costruire una squadra capace di riportare il basket reggino ai vertici.
L’arrivo a Reggio Calabria: un ritorno alle origini cestistiche
«Reggio? È molto simile alla mia Varese. Magari trovi più calore, ma le similitudini sono parecchie. Tutti sanno che esiste il basket, magari non lo seguono ma conoscono la Viola e s’informano».
Un parallelismo che mette in luce la profonda passione cestistica che accomuna queste due città e la loro tradizione sportiva.
Le origini di Cadeo nel basket
Coach Cadeo ha parlato del suo percorso nel mondo del basket: «Ho due fratelli più grandi. Entrambi mi hanno fatto innamorare della palla a spicchi. Sono stato scelto dalla gloriosa Ignis Varese e ho avuto una piccola parentesi in Svizzera. A 19 anni giocavo e allenavo contemporaneamente. È stato un sogno: allenarsi con Ossola è stato bellissimo. Ho sempre sognato di provare a “rubargli” un pallone».
Un passato ricco di esperienze che lo ha formato come allenatore, imparando ogni giorno sul campo.
La mancanza del playground
«Manca. Alcuni colleghi trasformano gli allenamenti in playground. Il Parco Urbano di Reggio è stupendo. Io ci passo spesso, abito lì vicino. È davvero un posto meraviglioso, ben frequentato». Cadeo sottolinea quanto il gioco di strada rappresenti un aspetto formativo per i giovani cestisti, un elemento che andrebbe recuperato.
Concentrati sulla nostra identità: il girone e il progetto Viola
Alla domanda sul girone che la squadra affronterà, Cadeo risponde con fermezza: «Non ho studiato volutamente il girone. Non è il momento di pensare agli altri. Dobbiamo avere una nostra filosofia e una nostra mentalità. Dobbiamo costruire un progetto “Viola” con la nostra identità. Non vuol dire che non guardiamo gli altri, ma pensiamo a trarre il massimo dal nostro lavoro. I pronostici solitamente vengono invertiti, vedremo cosa accadrà».
Un approccio chiaro e determinato che punta sulla costruzione di una forte identità di squadra, senza farsi condizionare dalle aspettative esterne.
Il valore della storia e dei giovani della società neroarancio
Cadeo conosce bene il percorso della società: «Ho grande rispetto per i sacrifici fatti da Carmelo Laganà e per tutta la dirigenza». Riguardo alle difficoltà che si incontrano in ogni campionato, ha dichiarato: «Fanno parte della vita. Bisogna combattere e affrontarle, lottando per rialzarsi verso gli obiettivi».
Parlando dei giovani della squadra, Coach Cadeo crede molto nel loro potenziale: «Abbiamo dei ragazzi estremamente giovani. Ho allenato contro la grande Viola, e i nostri giovani possono apprendere dalla storia. Lo sentiranno quando inizieranno a giocare le partite e sentire il calore del pubblico».
Il ranking e la favorita Piazza Armerina
Secondo Cadeo, Piazza Armerina parte come favorita: «È normale che sia favorita. Hanno costruito un roster per vincere. Ci saranno sorprese e l’entusiasmo può essere il volano, insieme alla voglia dei nostri ragazzi. Non ho mai visto una squadra che è in “up” per tutta la stagione. Ci saranno momenti difficili, ma da quelli si può ripartire per grandi obiettivi».
Cadeo evidenzia l’importanza dell’aspetto mentale, soprattutto con una squadra giovane: «In questo momento, penso che l’aspetto mentale sia il perno su cui fare leva».
Manu Fernandez e i giovani in prima squadra
Un commento anche sul nuovo arrivo: «Manu Fernandez? È un ragazzo capace e maturo. Ho molta fiducia in lui». E sui giovanissimi: «Mi è già capitato di lanciare giovanissimi in prima squadra e non vedo l’ora possa riaccadere. Il segreto è lavorare bene anche sulle fasce più piccole, senza risparmiare risorse».
Il coinvolgimento della città e i test amichevoli
Cadeo conclude parlando dell’importanza della sinergia con la piazza: «È una questione di sinergie. È importante che la Serie B faccia bene, e che il settore giovanile cresca. Tutto può essere un traino per coinvolgere di nuovo la città di Reggio. Il basket è uno sport bellissimo, mai noioso».
Riguardo ai test amichevoli, precisa: «Non li stiamo preparando gara per gara come se fossimo in campionato. Guardiamo al 29 settembre, per arrivare pronti al campionato. Quello che ci aspettiamo sono step di avanzamento, passo dopo passo».

