Viaggio nel degrado della tendopoli a San Ferdinando, Mimmo Lucano e Peppino Lavorato danno voce ai migranti | FOTO e VIDEO
La visita è stata preceduta da un incontro presso la casa del popolo Valarioti di Rosarno: «A 15 anni dalla rivolta nulla è cambiato»

«Sono onorato di essere qui dove si è compiuta la storia dell’antimafia autentica». È iniziata a Rosarno, presso la casa del Popolo intitolata al giovane dirigente comunista ucciso dalla Ndrangheta nel 1980, Peppe Valarioti, la visita dell’Europarlamentare e nuovamente sindaco di Riace, Mimmo Lucano. In questo luogo così pregno di memoria ha incontrato Peppe Lavorato, l’ex deputato e storico sindaco di Rosarno ao tempi delle lotte bracciantili e contadine e del coraggioso e pionieristico delle forti denunce contro soprusi, illegalità e violenza mafiosa.
«Questo luogo per me resta il luogo. Il simbolo di quella lotta antimafia nata nel popolo e dal popolo che si ribellava, mentre qui vivevano la storia del mondo dal Vietnam alle marce per Martin Luther King. Oggi siamo qui con Mimmo Lucano per una denuncia alla quale ancora una volta occorre dare voce. In questo momento di assoluta deriva della destra, in cui si protegge Osama Almasri, nei confronti del quale la Corte dell’Aia ha spiccato un mandato d’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità, che segue a schieramenti della sinistra che non hanno pensato agli ultimi, siamo ancora qui a ricordare che da loro bisogna partire. Dai migranti. È tardi ma dobbiamo mobilitarci contro ogni forma di razzismo. Dobbiamo affratellarci». Così Peppino Lavorato portatore di un pezzo di storia importante, quella delle lotte dei braccianti agricoli, quando i braccianti sfruttati erano i calabresi di ieri e non i migranti di oggi.
Peppino Lavorato è stato poi alla tendopoli di San Ferdinando con Mimmo Lucano.
«Porterò in Europa – ha annunciato l’europarlamentare e sindaco di Riace Mimmo Lucano – la denuncia di queste condizioni di invivibilità e di sfruttamento in cui ancora versano i migranti. Ciò, nonostante siano passati 15 anni dalla rivolta di Rosarno e dalla prima tendopoli che, come è evidente, non erano e non solo la soluzione.
Occorrono alternative di umanità e ci sono. Quanto avvenuto a Riace dimostra che l’accoglienza può costituire quell’alternativa che è anche salvezza per i paesi che si stanno spopolando e che versano in stato di abbandono. Dobbiamo fare conoscere questa realtà ma anche ribaltarla. I diritti umani sono calpestati e tutto ciò è intollerabile. La vera illegalità è quella dello Stato che, mentre protegge i torturatori, non dà risposte anche ai migranti che vorrebbero regolarizzarsi e che invece – conclude Lucano – rimangono invisibili».
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