Dal Programma Escursioni 2025

I Sentieri dimenticati
Domenica 9 novembre
«’A nzilicata du Ceramidìo»

Primo raduno: ore 9:30 al Centro Commerciale Center Cross di Bovalino.
Secondo raduno: ore 10:15 in località Crisolia, luogo di inizio del percorso.
Partenza escursione: ore 10:30.

Descrizione del sentiero: la caratteristica di questo percorso ad anello è la possibilità di vedere la meta durante tutta l’operazione di avvicinamento. Pietra Castello e le Pietre di Febo saranno infatti i riferimenti principali nella fase di salita e di avvicinamento.

Il percorso inizia nella contrada Crisolia, in corrispondenza del bivio a «Y» dove si parcheggiano le auto. Il tratto iniziale si svolge su una stradina pavimentata con calcestruzzo. Seguendo il tracciato, si arriva a un secondo bivio in cui, svoltando a destra, si giunge ai piani della contrada Palazzo, che visiteremo al ritorno. Detta stradina è pure pavimentata in calcestruzzo. Ma noi non svolteremo a destra, bensì tireremo dritto lungo la pista che porta al serbatoio realizzato negli anni ’60 dalla Cassa per il Mezzogiorno, che avrebbe dovuto fornire l’acqua all’abitato di Casignana, cosa che non avvenne mai.

Dal serbatoio si gode di una vista incredibilmente appagante; faremo una breve sosta per poi proseguire verso la vera meta. Dal belvedere, ritornando brevemente sui nostri passi, prenderemo il sentiero che ci porterà sul Piano del Ceramidìo, dove potremo osservare un primo palmento e godere di una spettacolare veduta sul torrente Bonamico e sulle propaggini montuose che da Montalto degradano verso il mare.

Si procede poi in salita su una sterrata che rimane a lato di una grande vasca per la raccolta dell’acqua, elemento prezioso a quell’altura. A sinistra, salendo per il lieve crinale, si scorge un antico stazzo per le capre ubicato nella contrada Manici. Continuando il cammino, attraverseremo un rigoglioso querceto dai colori tipici della stagione autunnale e passeremo fra le Pietre di Febo raggiungendo la loro sommità. Da qui lo sguardo spazia da Pietra Lunga a Pietra Stranghiolo, a Pietra Castello, fino ai paesi che punteggiano la costa da Capo Bruzzano a Roccella.

Si procede fra gli arbusti di erica arborea fino ai piedi della salita finale che conduce alla sommità agibile del Castello. Seguendo un sentiero a tratti scavato nella roccia, si giunge alla meta dove si possono ancora osservare i resti di una chiesetta bizantina, una cisterna coperta da una volta cilindrica e le tracce di antichi fabbricati che componevano l’insediamento di Pietra Castello. Alcuni visitatori percorrono l’intero periplo del torrione centrale, mentre altri, più arditi, salgono fin sulla sommità, dove si trova un muretto e una vaschetta utilizzata per raccogliere l’acqua piovana per la sentinella. Si consiglia di non tentare la salita.

Il ritorno avviene sullo stesso tracciato fino a raggiungere una sterrata che conduce alla collina detta di Sporio. Da qui, scendendo, si arriva su un prato erboso detto Piano di Castagnolo, dove si imbocca una pista che porta ai Piani di Palazzo. Nei pressi di un manufatto dell’acquedotto montano sanluchese, si devia su un sentiero che si snoda fra pietre ciclopiche. Sulla sommità di una di esse si trovano due palmenti affiancati di grandi dimensioni: per la loro forma e disposizione la gente di San Luca li ha battezzati «Piedi di Sansone», e la pietra che li ospita è nota come Pietra di Sansone.

Dopo aver ammirato queste tracce del passato e un ultimo panorama sul mare Ionio, si prosegue fino a ritrovare il tratto percorso all’andata, per poi tornare al punto di partenza.