Un incontro a Reggio per fare il punto sulle comunità energetiche ma anche per partire con utili spunti e sinergie per il futuro. La sede dell’Ordine degli ingegneri della provincia ha ospitato ieri il seminario su “Le comunità energetiche – Una sfida verso la transizione ecologica”.

Le Comunità di energia rinnovabile (Cer) sono una delle misure strategiche, contenute nel pacchetto normativo per l’energia pulita, grazie alle quali l’Unione Europea intende attuare il processo di transizione energetica verso sistemi di approvvigionamento e di conversione a basse o nulle emissioni di carbonio e raggiungere così gli obiettivi fissati a medio e lungo termine nell’ambito degli accordi globali di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.

Come spiega il presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Reggio, Francesco Foti: «Il convegno è il primo che facciamo come ordine in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e soprattutto con l’università, quindi ha una valenza tecnico scientifico di assoluto rilievo. Le comunità energetiche verosimilmente rappresentano il futuro anche nel contesto di crisi energetica a livello nazionale che c’è. Cerchiamo di dare il nostro contributo di tecnici e progettisti, perchè un aspetto è fondamentale da rimarcare in questo contesto: la centralità del progetto fatto dai tecnici specialmente in questo settore e in questo gli ingegneri rappresentano il punto di riferimento importante».

Ma non solo. «Il progetto – afferma Foti – è importante perchè una comunità energetica va pensata sul territorio in cui viene realizzata, non può essere un pacchetto calato dall’alto che comunque viene adattato a un contesto. Vanno analizzati i dati, soprattutto i dati di consumo di quel territorio. Ciò richiede una progettazione accurata. Proprio per questo motivo il convegno di oggi, con l’Ordine degli ingegneri di Cosenza, con il suo presidente Marco Saverio Ghionna, esperto del settore dell’Università».

Un convegno non solo per fare il punto e concentrare la sintesi, ma il momento adatto in cui «Si potrebbe lanciare la proposta – aggiunge il presidente – di fare assieme università e mondo delle professioni, dei momenti di formazione rispetto a tematiche che stanno per esplodere e che dovranno essere governate da tecnici esperti. E chi meglio dei professionisti del territorio e del mondo accademico del territorio può fare questo per formare una comunità di esperti per il futuro?».