Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
La recente campagna di monitoraggio ambientale condotta da Legambiente tramite il progetto Goletta Verde 2024 ha portato alla luce dati allarmanti sulla qualità dell’acqua in diverse località della città metropolitana di Reggio Calabria. I risultati dei campionamenti, che si concentrano sulla presenza di batteri indicatori di contaminazione fecale come Escherichia coli e Enterococchi intestinali, hanno mostrato concentrazioni ben oltre i limiti di sicurezza stabiliti dalle normative vigenti.
I corsi d’acqua inquinati nel reggino
Secondo il rapporto di Legambiente, i seguenti corsi d’acqua risultano fortemente inquinati:
- Torrente Caserta: Escherichia coli 290.000 UFC/100ml, Enterococchi intestinali 150.000 UFC/100ml
- Torrente Annunziata: Escherichia coli 200.000 UFC/100ml, Enterococchi intestinali 48.000 UFC/100ml
- Fiumara di Sant’Elia (Saline Joniche): Escherichia coli 17.000 UFC/100ml, Enterococchi intestinali 79.000 UFC/100ml
- Torrente Menga (San Gregorio): Escherichia coli 2.500 UFC/100ml, Enterococchi intestinali 2.900 UFC/100ml
Questi valori superano di gran lunga i limiti legali di 500 UFC/100ml per l’Escherichia coli e di 200 UFC/100ml per gli Enterococchi intestinali, necessari per garantire la sicurezza delle acque di balneazione. Le acque con livelli così elevati di contaminanti batterici sono classificate come fortemente inquinate.
Il presidente del circolo Legambiente di Reggio Calabria, Daniele Cartisano, ha dichiarato: «Questi dati, ormai diventati una brutta consuetudine, richiedono un’assunzione di responsabilità da parte delle amministrazioni. Nelle prossime ore chiederemo un incontro con tutte le istituzioni coinvolte per capire quali strumenti si stanno mettendo in campo nell’efficientamento del sistema di depurazione e per reprimere gli abusi che compromettono l’intero ecosistema marino e mettono a forte rischio la salute dei cittadini».