martedì,Aprile 16 2024

Inaugurazione anno giudiziario a Reggio, il presidente Muscolo: «Non solo efficienza ma qualità della giustizia»

Il presidente facente funzioni ringrazia il predecessore e rilancia: «La sfida è oggi una giustizia che dia sensibilità, cultura ed equilibrata valutazione dei valori»

Inaugurazione anno giudiziario a Reggio, il presidente Muscolo: «Non solo efficienza ma qualità della giustizia»

«La sfida oggi è, nella pur necessaria esigenza di rendere giustizia in termini ragionevoli e secondo modalità operative trasparenti, che si mantengano e si arricchiscano le caratteristiche proprie della giurisdizione che non può prescindere da una equilibrata valutazione dei valori con i quali quotidianamente, sempre si confronta.

È quindi indispensabile che, nel rendere giustizia, vi sia un apporto di sensibilità, di cultura, di valutazioni interpretative che si pongano sempre come fattori imprescindibili per un esercizio della giurisdizione rispettoso delle norme costituzionali, dell’esigenza di assicurare l’affermazione dei diritti e il perseguimento equilibrato delle condotte penali».

Con queste parole il presidente facente funzioni della Corte d’Appello di Reggio Calabria Bruno Muscolo, dopo aver ringraziato il presidente Luciano Gerardis per il lavoro svolto e i grandi risultati ottenuti in questi anni, ha aperto la cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, snocciolando i dati che lasciano emergere carenze significative.

I numeri

«Ad oggi, per quanto riguarda la Corte di Appello – ha detto il presidente Muscolo – è vacante un posto di Presidente di sezione; sono vacanti 14 posti di Consigliere; un posto di Consigliere presso la sezione lavoro, mancando quindi complessivamente, 16 magistrati su 38 previsti in organico, escluso il Presidente di Corte, con una percentuale di scopertura per il posto di Presidente di sezione pari al 20%, per i posti di Consigliere pari al 51,85%, per i posti di Consigliere sezione lavoro pari al 20% (rilevazione effettuata il 9 novembre 2022)».

Ma a emergere, evidenziando la necessità di coprire le posizioni vacanti è la costante presenza della ‘ndrangheta sul territorio, infatti «a fronte delle numerose e complesse indagini finalizzate, giudizialmente, a fronteggiare e contrastare tale fenomeno, non può corrersi il concreto rischio, per le carenze di risorse umane prima sottolineate, di non poter celebrare giusti e celeri processi presso questa Corte di Appello».

L’Appello

In una situazione di carenza il presidente ha rivolto un appello a tutti gli operatori del settore giustizia: «Un mutamento consapevole di mentalità nell’approcciarsi all’operare nel delicatissimo settore quale quello dell’amministrazione della giustizia.

Ciascun magistrato e ciascun soggetto del personale amministrativo deve far parte della struttura organizzativa delineata per ciascun ufficio, cooperando alla realizzazione dei risultati richiesti e collaborando sinergicamente all’adattamento della struttura quale è richiesto dai mutamenti legislativi, giurisdizionali, organizzativi sollecitati dalle sempre più pressanti esigenze emergenti nella società, al fine di assicurare, in tempi ragionevoli, la tutela dei diritti e la salvaguardia della collettività dai fenomeni criminali».

Per Muscolo si tratta di una vera e propria sfida, di un nuovo modo di lavorare che «non può prescindere dagli innovativi strumenti messi a disposizione dall’amministrazione, quali quelli informatici ma anche quale quello relativo all’Ufficio per il processo.

Deve darsi atto che negli ultimi anni si è assistito ad una concreta e rilevante implementazione del personale amministrativo, che ha consentito e consente, tenuto conto della sua adeguata preparazione in ordine agli aspetti più innovativi ormai messi in campo, di dare il necessario impulso agli uffici, nel perseguimento dello scopo di rendere efficiente l’attività svolta».

Non solo numeri e traguardi da raggiungere, per il presidente «Tutto ciò non comporta e non deve comportare che si possa declinare un’attività giurisdizionale soltanto in termini di “efficienza”, dovendosi sempre porre la necessaria attenzione alla “qualità” dell’operare giurisdizionale, che non può essere propria del singolo magistrato ma deve essere connotazione dell’intero ufficio, con l’apporto significativo di tutte le componenti».

Attesa per i fondi Pnrr

Obiettivi da segnare, necessari anche, per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. «Un’esperienza – seppure ancora parziale – ampiamente positiva dell’Ufficio per il Processo e delle attività svolte dagli addetti all’Ufficio per il Processo – ha ribadito Muscolo – è da più parti rappresentata l’esigenza, che si fa propria anche in questa sede, di stabilizzare il personale addetto all’Ufficio per il Processo poiché, l’avvicendamento, creerebbe la dispersione dell’esperienza maturata da detto personale negli uffici, con la conseguenza che, permanendo la temporaneità degli incarichi, si dovrebbe nuovamente ricominciare nell’attività formativa, con naturali effetti di rallentamento dell’attività giurisdizionale».

I risultati

Ma l’apertura del nuovo anno giudiziario è sempre un momento utile per tracciare il bilancio delle attività svolte e in questo Muscolo è stato puntuale nel ricordare lo sforzo profuso dai magistrati che, nonostante le carenze hanno raggiunto i risultati programmati.

«I programmi di gestione dei precedenti anni – ha confermato il presidente – risultano grandemente rispettati, seppure occorra eliminare gli arretrati che incidono sulla definizione degli affari introiati di recente. Quindi, non può che essere elogiativa l’attività giudiziaria compiuta dalla Corte, pur rimarcandosi che la stabilizzazione delle carenze prima declinate potrà comportare situazioni nelle quali non si riuscirà a fronteggiare le urgenze e che potrà determinare fenomeni di ulteriore “spopolamento” di giudici, essendo umanamente comprensibile che i tempi e il carico di lavoro che oggi sono imposti non possono essere lungamente sopportati».

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