mercoledì,Aprile 24 2024

Reggio, sigilli al tesoro dei Berna: «Da 30 anni legati ai Libri»

I due fratelli avevano avviato, godendo del sostegno dei clan, fiorenti attività economiche alimentate da capitali illeciti

Reggio, sigilli al tesoro dei Berna: «Da 30 anni legati ai Libri»

Società e quote sociali detenute in 18 realtà imprenditoriali, di cui una in Florida negli Stati Uniti, una ditta individuale, 10 veicoli, 337 fabbricati, 23 terreni e rapporti finanziari per per un valore complessivamente stimato di circa 45 milioni di euro. Sono i numeri dell’imponente sequestro di beni eseguito nei confronti dei due fratelli Francesco e Demetrio Berna, imprenditori attivi nel settore dell’edilizia ed intermediazione immobiliare, molto noti in Calabria avendo Francesco ricoperto il ruolo di presidente Ance regionale e Demetrio la carica di consigliere al comune di Reggio Calabria.

L’operazione di sequestro finalizzato alla confisca, emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Reggio Calabria, su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri e dal Questore Bruno Megale è stata eseguita dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il Servizio Centrale Anticrimine e la Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria ed ha interessato le province di Reggio Calabria, Messina, Milano, Bari.

I due imprenditori Berna furono raggiunti nel 2019 da ordinanza di custodia cautelare in carcere e recentemente da richiesta di rinvio a giudizio, poiché ritenuti “imprenditori di riferimento” della cosca Libri, nell’ambito di un’operazione condotta dalla Polizia di Stato con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia che ne disvelò la piena operatività finalizzata ad acquisire la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti o vantaggi ingiusti anche attraverso la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di tangente.

L’operazione odierna dimostra, per gli inquirenti, come gli imprenditori in questione, a fronte di un quadro reddituale insufficiente a soddisfare persino le primarie esigenze di vita, avevano avviato, godendo del sostegno della cosca “LIBRI” sin dagli anni ’90, fiorenti attività economiche alimentate da capitali illeciti, riuscendo ad acquisire il controllo di un importante segmento dell’edilizia reggina e a proiettare i loro interessi, sia in Italia che negli Stati Uniti, in numerosi altri rami imprenditoriali, quali il settore edile, immobiliare, dell’editoria, della ristorazione, assicurativo e dei giochi e delle scommesse.

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