A pochi giorni dal furto sacrilego delle ostie consacrate, tutta la comunità cristiana della Locride si è stretta attorno alla Chiesa Matrice di Bovalino Superiore attraverso una processione penitenziale per chiedere perdono a Dio. Guidato dal vicario don Nicola Commisso Meleca, il corteo ha attraversato le vie del piccolo borgo per dirigersi verso la Chiesa Matrice, dove monsignor Oliva ha celebrato la Messa e presieduto la preghiera di riparazione, riaprendo così al culto il luogo sacro in risposta alla profanazione eucaristica. «Chi si è macchiato di tale gesto è soggetto alla scomunica – ha dichiarato il vescovo locrese -. È il momento della preghiera, un atto così è un’offesa alla fede dei cristiani e alla chiesa della Locride. Si tratta di qualcosa di inqualificabile. Ci auguriamo che i responsabili possano pentirsi di quello che hanno fatto e restituire quanto sottratto».

Alla manifestazione hanno partecipato numerosi fedeli e tutti i sacerdoti della diocesi, che per essere presenti, hanno sospeso le celebrazioni nelle loro parrocchie. Intanto sul fronte delle indagini, coordinate dai carabinieri, sembra ormai certa la pista che porta alle messe nere e ai gruppi satanici nati sul territorio. «È una cosa che preoccupa – ha aggiunto Oliva -. Il maligno è sempre in agguato. Dove ci sono le tenebre c’è il male e c’è il demonio». A rappresentare il pensiero dell’arciconfraternita dell’Immacolata è stato il priore Pasquale Blefari. «È stato per noi un evento doloroso – ha espresso – questa chiesa per noi è come una casa. Resta una ferita aperta, ma questo è un primo passo per rimarginarla. Non si riesce a capire quale possa essere l’origine di un atto simile. Cercheremo di trasformare il male che questo gesto ci ha inferto in un momento di gioia».