Confermata in appello l'assoluzione del Maresciallo della Guardia di Finanza Domenico Zappalà, accusato di concussione nei confronti dell’imprenditore Francesco Berna.

L’accusa muoveva dalle dichiarazioni del Berna, il quale asseriva di aver subito una vera e propria estorsione da parte del Maresciallo Zappalà, che, abusando della propria qualifica, avrebbe richiesto una somma di denaro a titolo di risarcimento del danno per un immobile consegnato con numerosi vizi di costruzione. Tale richiesta sarebbe stata infatti formulata dopo che lo stesso Maresciallo riscontrava una serie di difetti in un immobile acquistato dall’omonima ditta di costruzioni facente capo al Berna.

Per tali accuse, il Maresciallo era stato colpito da misura cautelare e sospeso dal servizio.

In data 15 ottobre 2025, l’Ill.ma Corte d’Appello di Reggio Calabria, presieduta dal Dott. Gianfranco Grillone, ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, in composizione collegiale, con la quale il Maresciallo della Guardia di Finanza Domenico Zappalà, difeso dall’Avv. Natale Polimeni, veniva assolto dall’accusa di concussione.

L’accusa era quella di aver abusato della propria qualità di sotto-ufficiale della GdF al fine di costringere Berna Francesco, noto imprenditore reggino, a corrispondergli la cifra di 40.000 euro a titolo di risarcimento del danno per i vizi dell’immobile acquistato in precedenza dal Maresciallo.

Già nel corso del giudizio di primo grado, durante l’intensa attività dibattimentale, erano emersi plurimi elementi a conferma dei vizi dell’immobile — che avevano costretto il Maresciallo a presentare svariate denunce alle autorità competenti — e della totale estraneità di Zappalà all’ipotesi accusatoria di concussione.

All’esito del giudizio di primo grado, il Tribunale di Reggio Calabria aveva assolto il Maresciallo Zappalà con formula piena, «perché il fatto non sussiste».

A seguito di tale pronuncia, l’Ufficio di Procura aveva proposto appello, riproponendo le medesime argomentazioni già sostenute in primo grado.

All’esito dell’udienza di ieri, la Corte d’Appello ha confermato integralmente la sentenza di primo grado, rigettando in toto l’appello del Pubblico Ministero.

Piena la soddisfazione del legale del Maresciallo, Avv. Natale Polimeni, che ha dichiarato come con questa decisione sia stata messa la parola fine a una vicenda processuale e umana drammatica, ristabilendo e confermando la verità.