Bova Marina, la conta dei danni dopo l’emergenza: un territorio fragile sotto il peso del rischio idrogeologico
L’ondata di maltempo ha lasciato non pochi danni dietro le sue spalle. Intanto, la Giunta Comunale si prepara a dichiarare lo stato di calamità naturale per affrontare l'emergenza

L’ondata di maltempo che ha colpito l’Area Grecanica della Calabria nelle ultime ore ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione e preoccupazione. A Bova Marina, uno dei centri più colpiti, si fa la conta dei danni. Una realtà già fragile dal punto di vista idrogeologico, che si è trovata ancora una volta a fare i conti con fenomeni atmosferici sempre più estremi, che mettono a dura prova le infrastrutture e la quotidianità della popolazione.
Un lungomare eroso e strade sommerse dal fango
Tra i danni più evidenti emerge l’ulteriore erosione del lungomare lato ovest, una ferita che si aggrava di evento in evento dal lontano 2008, annus horribilis per la cittadina jonica che vide strappato il suo principale attrattore turistico da una violentissima mareggiata. Non meno critici i problemi di officiosità idraulica nel canale D’Andrea, dove gli accumuli di detriti e la mancanza di un deflusso regolare delle acque hanno contribuito ad aggravare gli allagamenti.
Le vie Forlì, Tenente Pugliese e Marina, insieme ai sottopassi che conducono al lungomare, si sono trasformate in una distesa di fango e detriti, rendendo necessaria un’immediata opera di bonifica. A ciò si aggiungono i disagi legati alla sospensione dell’erogazione idrica nella giornata di ieri, causata da un guasto elettrico alla rete Enel, e la caduta di cinque pali della rete di illuminazione pubblica, che hanno lasciato intere aree della città senza luce.
Nella giornata di ieri sono iniziate le operazioni di ripristino dei danni e di messa in sicurezza. «Le ultime ore ci hanno messo a dura prova – ha dichiarato il sindaco Andrea Zirilli ai nostri microfoni – ma voglio rassicurare la cittadinanza: siamo al lavoro senza sosta per affrontare questa emergenza e riportare la situazione alla normalità». Tre le squadre di operatori a lavoro su tutto il territorio comunale, per un’emergenza che non ha avuto pari negli ultimi anni recenti. La Giunta Comunale si riunirà lunedì per deliberare lo stato di calamita naturale, un passaggio necessario per ottenere i fondi e gli strumenti indispensabili al ripristino del territorio.
Un territorio fragile sotto la pressione climatica
Quello di Bova Marina non è certamente un caso isolato, specialmente in un territorio che si sta dimostrando estremamente fragile come quello dell’Area Grecanica, ma rappresenta l’ennesimo capitolo di una storia di vulnerabilità idrogeologica che accomuna gran parte della Calabria. L’area grecanica, con le sue peculiarità geografiche e climatiche, vive una condizione di rischio costante, esacerbata dalla mancata pianificazione territoriale e da una manutenzione spesso insufficiente.
In questo contesto, il maltempo non è solo una prova per le infrastrutture, ma anche un monito per le istituzioni. La necessità di interventi strutturali, di piani di prevenzione e di un’attenzione maggiore alla gestione delle risorse idriche si fa sempre più urgente. «Ringraziamo i tecnici, i volontari e le forze dell’ordine per il lavoro incessante – ha aggiunto il primo cittadino -. La fragilità di questi territori è un problema che non possiamo più permetterci di ignorare».
Il maltempo di questi giorni ha mostrato, una volta di più, come la resilienza di queste comunità sia una forza imprescindibile, ma non sufficiente senza un adeguato supporto strutturale e istituzionale che non lasci da soli i piccoli comuni ad affrontare simili grandi emergenze.
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