Proseguono le indagini riguardanti il caso della lettera anonima minatoria, apparsa nel comune di Condofuri la mattina dei comizi finali delle scorse Elezioni Amministrative di maggio. Ad essere presa di mira, allora, come ampiamente raccontato dal Reggino.it, fu la lista poi risultata vincente guidata dall’attuale sindaco Filippo Paino.

Gli sviluppi

Per usare un gioco di parole, il caso della lettera anonima non è rimasto… lettera morta. La denuncia querela sporta dal consigliere comunale Pasquale Rodà è stata, infatti, iscritta presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Ha un proprio numero di R.G.N.R. – il registro notizie di reato della Procura – e vi è stato assegnato un Sostituto Procuratore. La difesa, affidata all’avvocato Antonio Nucera, penalista del foro di Roma, ha chiesto al PM di acquisire al proprio fascicolo le videoregistrazioni delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private site nel comune di Condofuri, che a quanto sembrerebbe potrebbero rivelarsi utili, se non indispensabili, ai fini investigativi nell’ individuare i responsabili del gesto.

Soglia alta di attenzione

Insieme all’avvocato Nucera, a seguire con altissima attenzione la vicenda è l’Associazione “Pro Territorio e Cittadini” con il proprio ufficio legale composto da quattro avvocati, criminologi e tecnici specializzati. Massima attenzione, quindi, su quella che sarà la prosecuzione delle indagini e di quello che potrebbe seguirne, affinché un gesto di tale gravità, come quello della lettera anonima, non cada nel dimenticatoio e rimanga impunito.

I precedenti

La vicenda della lettera movimentò, nei giorni di chiusura della campagna elettorale ed in quelli immediatamente successivi, una serie di polemiche, botta e risposta, e silenzi che non sono passati inosservati. Dalle manifestazioni di solidarietà nei comizi sul palco – fatte, per alcuni, neanche minimamente accennati per altri – ai distinguo nelle ore successive all’esito elettorale, la palla ora è passata nelle mani della Procura della Repubblica.