SiNAPPe e UilPa esaltano il lavoro degli agenti dopo la cattura del secondo evaso, tra indagini serrate, coordinamento territoriale e sicurezza restituita alla comunità
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La cattura del secondo detenuto evaso dalla Casa Circondariale di Locri diventa, nelle parole dei sindacati, molto più di un fatto di cronaca: è la conferma concreta del ruolo, spesso sottovalutato, della Polizia Penitenziaria e del livello di professionalità espresso anche nelle situazioni più critiche. A sottolinearlo, con toni netti e convergenti, sono le sigle sindacali SiNAPPe e UilPa Polizia Penitenziaria, che rivendicano il valore del lavoro svolto dagli agenti e il risultato raggiunto dopo giorni di ricerche serrate.
Il Segretario regionale del SiNAPPe Fabio Viglianti e la vice segretaria regionale Cristina Busà parlano apertamente di soddisfazione per la conclusione delle operazioni di ricerca legate alla grave evasione avvenuta lo scorso 18 dicembre. Dopo la fuga di due detenuti extracomunitari, avvenuta con lo scavalcamento del muro di cinta dell’istituto, le attività investigative non si sono mai fermate, neppure dopo la cattura quasi immediata del primo fuggitivo. Un lavoro continuo e silenzioso che, nelle scorse ore, ha portato alla localizzazione del secondo evaso lungo una strada periferica che conduce a Siderno, dove è stato bloccato e ricondotto nel carcere di Locri.
Per il SiNAPPe si tratta di una prova evidente della qualità operativa del Corpo. «La brillante operazione di oggi è la dimostrazione lampante dell’altissima professionalità e dell’abnegazione del nostro Corpo. Nonostante le difficoltà operative e il territorio complesso, il personale ha dimostrato capacità investigative e operative d’eccellenza, riuscendo a localizzare e catturare i fuggitivi in tempi rapidi. Questo risultato restituisce sicurezza alla cittadinanza e onore al sacrificio quotidiano dei nostri agenti».
Sulla stessa linea si colloca la UilPa Polizia Penitenziaria. Il Segretario regionale Salvatore Paradiso ricostruisce una caccia durata quattro giorni, definita intensa e meticolosa, portata avanti grazie alla collaborazione tra agenti delle diverse sedi penitenziarie e al coordinamento del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Secondo il sindacato, l’arresto del secondo evaso è il frutto di una serie di complesse indagini sul territorio e di una determinazione che ha permesso di raggiungere un obiettivo ritenuto fondamentale per la sicurezza dell’istituto e della collettività.
La UilPa esprime un ringraziamento esplicito al personale che ha lavorato senza sosta, sottolineando come il risultato ottenuto dimostri ancora una volta l’efficienza e la competenza del Corpo di Polizia Penitenziaria. Un messaggio che acquista un peso ulteriore nel periodo delle festività, quando – evidenzia il sindacato – è necessario innalzare il livello di attenzione e vigilanza, rendendo l’operato degli agenti ancora più significativo a tutela della legalità.
Dalle parole dei sindacati emerge un fronte compatto: la vicenda dell’evasione e della successiva cattura diventa l’occasione per riportare al centro del dibattito pubblico il valore del lavoro penitenziario, le difficoltà operative affrontate quotidianamente e la necessità di riconoscere, anche a livello istituzionale, il ruolo strategico di chi garantisce sicurezza dentro e fuori gli istituti di pena.

