Si arricchisce di nuovi sviluppi il quadro dell’incendio divampato nella notte tra il 17 e il 18 dicembre nel quartiere Archi di Reggio Calabria, che ha reso necessario lo sgombero di un edificio di edilizia popolare. A supporto delle operazioni di spegnimento condotte dai Vigili del Fuoco sono intervenuti anche gli agenti della Polizia locale di Reggio Calabria, coadiuvati dai Carabinieri, garantendo assistenza nelle fasi più delicate dell’emergenza e nella gestione dell’ordine e della sicurezza.

Le persone evacuate sono state 18, allontanate per motivi precauzionali nelle ore immediatamente successive al rogo. In una prima fase era stata valutata l’ipotesi di un alloggiamento temporaneo in strutture ricettive, soluzione poi rientrata dopo che i nuclei familiari coinvolti hanno trovato sistemazione autonoma presso parenti. Una circostanza che ha fatto venir meno la necessità di attivare misure di accoglienza a carico dell’ente nell’ambito della protezione civile.

Le indagini e le verifiche successive all’incendio sono state affidate alla Polizia locale, che ha avviato accertamenti sulla regolarità delle occupazioni degli immobili interessati. Su una famiglia, in particolare, sono in corso approfondimenti poiché l’alloggio risulterebbe presumibilmente occupato in maniera abusiva. Si tratta di controlli di natura amministrativa, distinti dalle verifiche sulle cause dell’incendio, che restano di esclusiva competenza dei Vigili del Fuoco.

Nel corso delle ispezioni sarebbe stata inoltre riscontrata la presenza di un manufatto con un corpo aggiunto realizzato senza le necessarie autorizzazioni. Anche per questo aspetto sarebbero state avviate le procedure previste, trattandosi di una ipotesi di abuso edilizio che potrebbe essere oggetto di ulteriori valutazioni.

L’intero procedimento si trova ancora nella fase delle indagini e tutti i soggetti coinvolti sono da considerarsi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.