Nell'ambito di un normale servizio di controllo di polizia commerciale ed annonaria in area centrale della città, nella mattinata del 14 ottobre, personale del Corpo all'uopo comandato, si accingeva al controllo di un ambulante che esponeva per la vendita , con fare guardingo, merce alimentare di dubbia provenienza.

La persona attenzionata, risultata poi priva di qualsiasi titolo autorizzativo per la vendita, anzichè esibire i documenti, con fare fulmineo montava in auto e si dava a precipitosa fuga, tentando di investire i due agenti che avevano intimato l'alt in sequenze temporali diverse. Il fuggitivo, poi identificato in un cittadino rumeno di anni 39 residente in città con numerosi precedenti di polizia, per garantirsi l'impunità non esitava a percorrere in contro senso due arterie cittadine del centro particolarmente trafficate, mettendo a repentaglio la sicurezza della circolazione veicolare e pedonale. Il personale che si poneva all'inseguimento, nel contempo accertava le generalità del reo tramite la targa del veicolo a lui intestata, e riusciva a raggiungerlo sotto la sua propria abitazione, sita nel quartiere Ciccarello.

Ivi il soggetto continuava ad opporre resistenza. Non senza fatica lo stesso veniva bloccato e trasferito presso il Comando di Polizia Locale, ove, dopo le formalità di rito, veniva dichiarato in stato di arresto. Allo stesso veniva contestato, altresì, il reato di ricettazione in quanto la provenienza della merce in vendita (derrate alimentare confezionate) risultava illecita. Il veicolo utilizzato per la fuga veniva sottoposto a sequestro così come le derrate poste in vendita abusivamente. Dell'avvenuto arresto veniva nell'immediatezza notiziato il Magistrato di turno che assumeva la direzione delle indagini. L'arrestato, per il quale vige la presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato, dopo le formalità di rito veniva ristretto agli arresti domiciliari a disposizione dell'autorità Giudiziaria. Nella giornata di ieri, a seguito di giudizio per direttissima, l'arresto veniva convalidato dal Tribunale di Reggio Calabria.