«Intendiamo denunciare, ancora una volta, l’assurdità della gestione dei corsi sperimentali a tempo prolungato dell’Istituto Comprensivo Vitrioli – Galilei – Pascoli Principe di Piemonte di Reggio Calabria.

La situazione è ormai paradossale: Corso sperimentale “Compiti zero”

Primo anno: gli studenti hanno iniziato nel plesso Diego Vitrioli, dichiarato poi inagibile.

Secondo anno: sono stati trasferiti nel plesso Galileo Galilei, con la perdita della mensa e della palestra, ma almeno in spazi più consoni a una scuola media.

Terzo anno (il prossimo, 2025/2026): gli stessi ragazzi saranno collocati addirittura presso il plesso Pascoli, cioè una scuola elementare, con aule troppo piccole e nessuna palestra.

In pratica, un intero corso di scuola media chiuderà il proprio ciclo nella scuola elementare, per poi affrontare subito dopo le superiori. Una situazione che definire “vergognosa” è persino riduttivo.

E non riguarda solo la terza: anche le due seconde classi dei corsi sperimentali a tempo prolungato sono costrette allo stesso destino, non hanno mai messo piede presso il plesso prescelto all’atto dell’iscrizione, Diego Vitrioli, e si ritrovano con un futuro scolastico segnato da continui spostamenti e da ambienti inadeguati.

In merito alle recenti comunicazioni e pubblicazioni sull’attivazione del servizio mensa, come da circolare odierna, riteniamo necessario chiarire la posizione delle famiglie:

i genitori non hanno mai chiesto la mensa “a tutti i costi”. Al contrario, è stato più volte ribadito che la priorità assoluta è garantire la continuità didattica e la permanenza nel plesso Galilei, giudicato più idoneo in termini di spazi e servizi, seppur non completo.

La nostra principale preoccupazione non è il pasto caldo, ma la qualità e la dignità degli ambienti scolastici in cui i ragazzi rimangono fino alle 16. Presentare la mensa come soluzione definitiva significa travisare volutamente la reale istanza delle famiglie, che era – ed è – quella di evitare lo spostamento al Pascoli, del tutto privo dei requisiti minimi: palestra, spazi adeguati, cortile.

Ribadiamo quindi che il vero nodo della questione resta la tutela del diritto alla continuità educativa e alla fruizione di ambienti dignitosi, non la sola presenza della mensa.

Denunciamo con forza questi soprusi e chiediamo che si guardi in faccia la realtà: non è accettabile che un’intera generazione di studenti venga trattata come un peso da smistare, anziché come giovani cittadini con diritti da rispettare».