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«Il coordinamento nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ritiene doveroso ricordare la figura del vigile Giuseppe Macheda, ucciso dalla ‘ndrangheta la sera del 28 febbraio 1985. Aveva solo trent’anni. Macheda era un componente della squadra per la repressione dell’abusivismo edilizio e aveva denunciato molti imprenditori e proprietari di edifici abusivi nella zona sud di Reggio Calabria». È quanto dichiara in una nota il professore Romano Pesavento, presidente del coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.
«Attualmente non si conoscono i mandanti e gli esecutori del delitto e la vicenda è stata archiviata. Capire come sono strutturati i piani regolatori della propria città e qual è l’iter di approvazione dei medesimi. Tutto ciò può stimolare i giovani ad apprezzare le norme di riferimento urbane, strutturate proprio per non depauperare il territorio e il paesaggio.
Avere rispetto per la propria città deve diventare un aspetto fondante dell’insegnamento dell’Educazione civica. Pertanto il coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani commemora il vigile Giuseppe Macheda per la sua integrità nei confronti del proprio ruolo e dei suoi concittadini». Conclude il professore Romano Pesavento, presidente del coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.

