Un 20enne è stato ferito in un agguato compiuto la notte scorsa a San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria, al confine con la provincia di Vibo Valentia.

L’agguato che ha visto un giovane ventenne raggiunto da colpi di fucile è avvento in contrada Misimizzi. Poco prima delle 22 il ragazzo, che guidava con a bordo una ragazza del 2005, è stato raggiunto dai colpi esplosi da ignoti. I ragazzi sono stati soccorsi dal 118. Pur non essendo in pericolo di vita, il ragazzo è stato trasportato al Gom perché ferito dai colpi la ragazza è stata ricoverata a Polistena per lievi escoriazioni.

La vittima, Pietro Morfei, è stata ferita al collo e adesso è ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale di Reggio Calabria. Il giovane, comunque, non sarebbe in pericolo di vita. Morfei si trovava a bordo della sua auto quando è stato raggiunto da un colpo di fucile caricato a pallini. Insieme a lui la fidanzata che ha riportato delle escoriazioni.
Le indagini sono condotte dai carabinieri del Reparto operativo di Reggio che stanno aspettando che il giovane sia in grado di parlare per interrogarlo e cercare di ricostruire la dinamica e il movente del tentato omicidio.
L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Palmi ma potrebbe essere trasmessa, per competenza, alla Dda di Reggio Calabria, non escludendo un interessamento anche della Dda di Catanzaro visto che San Pietro di Caridà e Monsoreto di Dinami sono zone al confine con la provincia di Vibo Valentia dove c’è una forte influenza ‘ndranghetista non solo delle cosche reggine ma anche di quelle vibonesi.

Pietro Morfei è incensurato ma le modalità dell’agguato fanno pensare a un contesto mafioso che in queste ore è una delle ipotesi al vaglio degli investigatori guidati dal colonnello Antonio Merola.
Due anni fa nelle campagne di Monsoreto di Dinami (Vibo Valentia) era stato ucciso Alessandro Morfei, figlio di Pietro Morfei, a sua volta assassinato nel 1998 nella piazzetta del paese. Quest’ultimo è omonimo del giovane ferito ieri sera.