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Pochi coraggiosi, anzi, poche. Poche donne pronte a fare rumore per dire basta al silenzio che a Seminara ha preso il sopravvento. La manifestazione “silenziosa” indetta dall’amministrazione comunale non è stata partecipata ma neanche silenziosa. Le ragazzine abusate e violentate dal branco, la famiglia costretta a lasciare il paese e l’orrore del giudizio.
Poche decine di persone per dire «no alla violenza sulle donne». Alla manifestazione ha aderito l’associazione «E tu splendi» di Palmi, per ribadire la vicinanza alle vittime delle violenze e alle loro famiglie. Ma l’appuntamento voluto di domenica mattina, di fronte la chiesa del paese per raccogliere anche i fedeli durante la festa delle Palme non è bastata. La solidarietà ancora una volta è rimasta sospesa a Seminara. Come riporta il Corriere della Sera, i fedeli hanno preferito uscire da una porta secondaria, in modo da non essere coinvolti nella manifestazione. «È un fatto di cultura che lambisce l’omertà» dice una signora di mezza età che vuole restare anonima.
Il sindaco Giovanni Piccolo ha ricordato, come già fatto quando ha indetto la manifestazione, come in questa vicenda l’Amministrazione comunale si è costituita parte civile nel processo che, nel primo troncone, ha inflitto pene pesanti (dai cinque ai 13 anni), a sei dei ragazzi coinvolti nello stupro di gruppo.

