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Il 5 maggio di Manzoni: «Da Scilla al Tanai, da un mare a un altro mare»

La perla della Costa Viola fu richiamata, nella celebre ode scritta nel 1821 dopo la morte del generale francese dal padre del romanzo storico italiano per descrivere l'estensione delle campagne militari di Bonaparte fino al Sud Italia

Il 5 maggio di Manzoni: «Da Scilla al Tanai, da un mare a un altro mare»

«Dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall’uno all’altro mar».

In queste strofe della celebre ode scritta da Alessandro Manzoni in tre giorni, appena appreso nel luglio 1821 della morte dell’imperatore Napoleone Bonaparte avvenuta il 5 maggio di quell’anno sull’isola di Sant’Elena dove era stato mandato in esilio, anche il riferimento alla Calabria, in particolare a Scilla, nel reggino.

Questa la parafrasi (Treccani): «Dalle Alpi (nella campagna d’Italia del 1796) alle piramidi (nella campagna d’Egitto del 1799), dal Manzanarre (fiume di Madrid: nella campagna di Spagna del 1808) al Reno (nelle campagne di Germania), le azioni fulminee di quell’uomo senza esitazioni seguivano immediatamente il suo improvviso apparire; agì impetuosamente da Scilla (in Calabria, dove giunse il suo dominio) al Tanai (il Don: nella campagna di Russia del 1812), da un mare (il Mediterraneo) a un altro mare (l’Atlantico)».

Napoleone e la nostra regione, di cui Scilla fu scelta per indicarne nell’ode il riferimento e per descrivere l’estensione e l’impatto delle campagne militari di Bonaparte, sono legati dall‘insurrezione calabrese, una guerra della terza coalizione svoltasi nel Regno di Napoli, affidato al fratello Giuseppe Bonaparte (1806-1808) e poi a Gioacchino Murat (1808-1815). Essa fu combattuta da formazioni di volontari contro l’esercito francese nei territori di Calabria e Basilicata. La Calabria, in particolare dopo la battaglia di Maida, divenne un teatro di resistenza e ribellione contro il dominio francese.

A Reggio Calabria il circolo culturale L’Agorà e il centro studi Gioacchino e Napoleone promuovono la giornata di studi sul periodo napoleonico, denominata proprio “5 maggio”, giunta quest’anno alla 22^ edizione. L’incontro ha registrato la presenza della ricercatrice toscana Elena Pierotti e da oggi è disponibile sui canali social delle associazioni.

Al verso con il riferimento alla Perla della Costa Viola, segue quello celebre con cui lo scrittore, poeta e drammaturgo sospese il giudizio sull’imperatore lasciando la valutazione agli storici e alle future generazioni. «Si trattò di una gloria veritiera? La difficile sentenza (va lasciata) ai posteri» («Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza»).

Scrittore italiano (Milano 1785 – 1873), tra i massimi della letteratura, Alessandro Manzoni scrisse I promessi sposi, assunto a modello per la letteratura anche per l’uso di una lingua nazionale e primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana. Fu senatore del regno (1860) e cittadino onorario di Roma. Dopo le poesie giovanili, scrisse gli Inni Sacri (1816), cui si aggiunge La Pentecoste (1822); le tragedie Il conte di Carmagnola (1819) e Adelchi (1822); le odi Marzo 1821 e appunto Il Cinque Maggio (1821).

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