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Mark Rotella, dai fichi rubati alla Calabria ritrovata: Bovalino ha riportato nella sua terra d’origine l’autore del best seller italo-americano – VIDEO

Lo scrittore e giornalista Mark Rotella, figlio dell’emigrazione e autore del libro “I fichi rubati e altre avventure in Calabria”, già diventato un piccolo caso editoriale negli Stati Uniti, attraverso questa opera rivela con orgoglio le sue origini, portando alla luce le bellezze di una Calabria spesso vittima di stereotipi

Mark Rotella, dai fichi rubati alla Calabria ritrovata: Bovalino ha riportato nella sua terra d’origine l’autore del best seller italo-americano – VIDEO

Un viaggio alla scoperta delle radici, trasformato in un racconto d’amore per la Calabria. È la storia dello scrittore italo-americano Mark Rotella, protagonista dell’incontro culturale tenutosi a Bovalino, dove ha presentato il suo libro “I fichi rubati e altre avventure in Calabria”, già diventato un piccolo caso editoriale negli Stati Uniti. Figlio di un emigrato calabrese, Rotella ha intrapreso un viaggio personale alla ricerca delle sue origini, spinto dal desiderio di colmare quel vuoto identitario che spesso accompagna le seconde generazioni oltreoceano. La scoperta della terra d’origine si è rivelata un’esperienza profonda, autentica, ricca di emozioni e sorprese. Un incontro con un Sud diverso, fatto di paesi sospesi tra cielo e mare, volti accoglienti, sapori intensi e storie familiari mai dimenticate.

“I fichi rubati” non è solo un titolo evocativo, ma il simbolo di un legame con la terra che riaffiora attraverso i gesti semplici, i profumi dell’infanzia e i racconti della nonna, che anche a migliaia di chilometri di distanza continuava a celebrare la cultura calabrese con fierezza.

La presentazione, resa possibile grazie all’intuizione e alla passione dell’assessore alla Cultura Pasquale Blefari, ha rappresentato un momento di grande valore per la comunità bovalinese. Blefari ha accompagnato personalmente Rotella in un tour tra i luoghi più suggestivi del territorio, raccontando una Calabria fatta di storia, arte e tradizioni, lontana dai soliti stereotipi legati alla criminalità e alla rassegnazione.

L’incontro con Mark Rotella è stato un momento di grande emozione e di riscoperta delle proprie radici. Noto scrittore italo-americano e giornalista di successo, Rotella ha deciso di mettere nero su bianco la propria esperienza di riscoperta della famiglia e della terra di origine. «Volevo vedere con i miei occhi la terra da cui proveniamo, quella che per anni è stata raccontata solo attraverso immagini distorte. In Calabria ho trovato invece bellezza, dignità, calore umano e un patrimonio culturale straordinario», ha dichiarato Rotella durante l’incontro. «Io non dico più che sono italiano, io dico che sono Calabrese».

Un’occasione per sfatare quei miti negativi che troppo spesso oscurano le vere vele di questa regione del Sud Italia. Rotella ha sottolineato come sia fondamentale conoscere la Calabria per apprezzarla in tutta la sua complessità: le spiagge incontaminate, i borghi antichi, le tradizioni secolari e la calorosa ospitalità delle persone. Torna così alla ribalta l’importanza di valorizzare il patrimonio culturale e storico di questa terra, un patrimonio che Rotella ha deciso di portare con sé nella sua America e di condividere con il mondo.

L’intervento conclusivo di Rotella si è concentrato sul forte desiderio di visitare personalmente i luoghi delle sue origini, di camminare tra i vicoli di Bovalino e di riscoprire i ricordi di infanzia. La sua testimonianza ha rafforzato il rapporto tra Calabria e diaspora calabrese nel mondo, alimentando una crescente consapevolezza e orgoglio per l’identità calabrese che ormai attraversa oceani.

Il libro, che negli Stati Uniti ha già riscosso un ottimo successo di pubblico e critica, rappresenta anche una testimonianza preziosa per le giovani generazioni della diaspora italiana. Un invito a non dimenticare, a ricucire legami, a raccontare l’Italia delle origini con orgoglio. Dalla tavola ai racconti di paese, dai fichi secchi ai dialetti ancora vivi tra i vicoli, l’opera di Mark Rotella è un ponte tra due mondi che, grazie a queste storie, tornano a parlarsi.

L’evento di Bovalino si chiude così con un messaggio forte: la Calabria può e deve essere raccontata per ciò che è davvero, e la cultura è lo strumento più potente per cambiare narrazione e valorizzare la sua identità profonda.

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