Si rafforza la memoria pavesiana a Brancaleone, sulla costa ionica Reggina, dove nell’agosto di 90 anni fa, nel 1935 in pieno regime Fascista, lo scrittore piemontese fu mandato al confino.

Grazie alla lungimiranza e alla generosità di Tonino Tringali, la casa in cui visse tra il 1935 e il 1936, è oggi anche un museo in cui è possibile visitare proprio la camera dove lo scrittore soggiornò.

Una speranza per i “luoghi pavesiani”

Lungimirante anche la famiglia Autolitano Bertullo, proprietaria del palazzo che ospitava la locanda “Da Cesira”. Qui lo scrittore Cesare Pavese trascorse prime notti dopo l’arrivo in paese scortato dalle forze dell’ordine. La stessa famiglia è proprietaria del bar Roma adiacente che Pavese soleva frequentare. La famiglia ha sottoscritto un contratto di comodato d’uso gratuito della durata di 15 anni con il Comune. Un contratto la cui attuazione è vincolata all’aggiudicazione in capo allo stesso Comune del bando sui Parchi letterari pubblicato dalla Regione Calabria e di cui si attende di conoscere gli esiti.

Determinata a rifunzionalizzare l’immobile, l‘Amministrazione comunale guidata dal sindaco Silvestro Garoffolo, ha infatti partecipato con un progetto di recupero dei luoghi pavesiani. In caso di finanziamento, esso si concretizzerà nella riqualificazione della struttura ai fine di preservarne la destinazione, la memoria storica e culturale. Ciò è previsto come condizione nello stesso accordo con la famiglia che ha anche disposto che il palazzo assuma il nome di palazzo Autolitano.

Il comodato d’uso gratuito al Comune ancorato al progetto del Parco letterario

In questo momento tali immobili versano in stato di abbandono, chiusi e inagibili e che richiedono interventi importanti e costosi per essere ristrutturati e messi in sicurezza, Ma c’è una speranza che l’aggiudicazione del bando potrebbe esaudire. Infatti, per il momento, il cartello Vendesi che campeggiava sul balcone del palazzo sulla via principale di Brancaleone è stato rimosso.

«Al momento il bene non è più in vendita, confidiamo che tutto possa procedere per il meglio e che il progetti sia finanziato e vada in porto. Noi abbiamo già manifestato la nostra disponibilità a concederlo in comodato d’uso gratuito. Saremmo contenti di potere preservare la memora familiare e anche quella culturale dell’immobile, a beneficio del territorio e del suo sviluppo. Un beneficio che in caso di vendita a un privato non potrebbe essere garantito», sottolinea la proprietaria, insieme ad altri dell’immobile e dei locali adiacenti, Laura Bertullo.

La riqualificazione esterna per dare corpo all’itinerario pavesiano

L’impulso fondamentale alla progettualità è stato dato dalla Pro Loco di Brancaleone. «Gli immobili – spiega Carmine Verduci, presidente della Pro loco di Brancaleone -sono adesso al centro di una proposta di progetto di recupero e valorizzazione culturale, presentato dal comune di Brancaleone alla Regione nell’ambito del bando relativo ai Parchi letterario. Il bando, in via di proroga, è stato esteso anche a proposte relative a scrittori che abbiano contribuito alla storia del territorio, non solo a coloro che siano nati in Calabria. È stato, pertanto, possibile inserire anche i luoghi pavesiani. Siamo in attesa di sapere se il progetto sarà finanziato oppure no. Solo sei progetti saranno finanziati con un importo di un milione di euro ciascuno.

Intanto, in accordo con i proprietari, abbiamo provveduto a una riqualificazione esterna. In occasione della giornata Ecologia Epli, con i nostri volontari del Servizio Civile Universale abbiamo ripulito gli spazi antistanti. Abbiamo apposto una targa che rende il palazzo per ora, anche senza potere accedere all’interno, una tappa dell’itinerario dei luoghi pavesiani, da noi ideato e in fase di realizzazione, una meta di visite turistiche e didattiche».

La promettente e incoraggiante curiosità dei passanti

«L’iniziativa – spiega ancora Carmine Verduci, presidente della Pro loco di Brancaleone – ha previsto l’apposizione delle fioriere e di balconiere, la sistemazione bidoni della raccolta differenziata, la pulizia della porta di ingresso e della vetrina dell’ex bar Roma, prima invasa da fili, cavi e cartelloni pubblicitari, e adesso sede di banner che raccontano la storia letteraria del luogo e che stanno già incuriosendo i passanti che si fermano a leggere.

La progettazione dell’intervento di rigenerazione eseguito personalmente con l’aiuto del socio Riccardo Casubolo e con il sopporto dei volontari Servizio Civile Universale Giovanni, Alessia e Riccardo, ha coinvolto i proprietari degli immobili, vicini e i commercianti. Dunque, ringraziamo la signora Laura Bertullo e Gino Mesiani, la signora Elena Cristiano della gioielleria Gioie, e il professore Franco Amodei, altro socio della pro loco.

La rigenerazione dei luoghi – conclude Carmine Verduci, presidente della Pro loco di Brancaleone – si può fare solo con la partecipazione attiva di tutti.

Programmare, progettare e sognare un futuro per piccoli angoli del nostro paese è fondamentale per stimolare il concetto di “rinascita civica” e attuazione delle “buone pratiche civili”».