«Queste sono solo delle iniziative propedeutiche perché noi abbiamo un cartellone di eventi nazionali ed internazionali che sono stati promossi dalla regione Calabria con un cospicuo finanziamento, 3 milioni di euro finalizzati proprio a raccontare una Magna Grecia moderna, raggiungere i tanti giovani e raggiungere il mondo».

Con queste parole la vice presidente del consiglio regionale della Calabria Giusy Princi ha spento le 50 candeline per festeggiare i Bronzi di Riace. Una giornata caratterizzata da due momenti, al museo prima, per rendere omaggio ai Bronzi con una torta al Bergamotto realizzata dai pasticceri reggini per mettere insieme due unicità del territorio, e in un secondo momento all’arena dello Stretto dove esperti si sono confrontati aprendo nuovi scenari e riflessioni sulle due statue per poi lasciare il palco al concerto delle “Vibrazioni”.

Princi: «Questo è solo l’inizo»

La vice presidente ha voluto evidenziare come sia  solo l’inizio e che tante sono «le iniziative per cui abbiamo già pubblicato i primi bandi che vedranno intanto delle letture dei posti della Magna Grecia a cura di attori importanti individuati sempre tramite tanto pubblico e ancora dei murales che saranno realizzati a Reggio Calabria e nei luoghi simbolo, quindi Reggio e Riace, cura in questo caso di artisti di fama nazionale ed internazionale ancora avremo con la Palomar un docufilm importantissimo che sarà distribuito poi in tutto il mondo e non dimentichiamo le installazioni tecnologiche multimediali di 4 metri per quattro che andranno ad essere ospitati nei migliori festival nazionale internazionale, quindi parlo della triennale di Milano e ancora di Roma e quindi di Cannes e di Berlino, quindi, sono tantissime le iniziative che stiamo mettendo in cantiere. Queste maestosità sono state custodite in maniera eccellente in questo importante museo che è annoverato tra i migliori dell’Italia. Museo che ospita importanti e preziosissimi reperti oltre i Bronzi.

Con il presidente Occhiuto lo avevamo detto sin dall’inizio che l’idea doveva essere quella di presentare una Calabria diversa abbattendo gli stereotipi che purtroppo per lungo tempo hanno caratterizzato la nostra regione. Ci stiamo riuscendo ci stiamo riuscendo perché il cinquantenario dei Bronzi da un lato rappresenta un’occasione mancata dall’altro un’occasione ritrovata per parlare della Magna Grecia e delle bellezze legate all’arte e alla storia, alla cultura che appartengono alla nostra terra e finalmente siamo stati riconosciuti come regione che sta accogliendo i più importanti flussi turistici internazionali. Questo rappresenta il riscatto che parte dalla consapevolezza che siamo depositari di un patrimonio inestimabile legato alla Magna Grecia e i Bronzi racchiudono proprio tutto questo, è un patrimonio intero che noi abbiamo il diritto dovere di riuscire a valorizzare promuovendone la conoscenza e nelle istituzioni scolastiche coinvolgendo la società civile facendo rete, facendo squadra come si è fatto in questa circostanza, una squadra tra istituzioni e quindi è stato importante aldilà delle sue dialettiche democratiche che ci sono state e si sono registrate in itinere però tutti quanti abbiamo maturato una medesima strategia che era quello proprio di valorizzare la Calabria, valorizzare Reggio Calabria che rappresenta insieme a Riace il luogo simbolo proprio dei nostri bronzi per iniziare a raccontare una storia diversa e ci stiamo riuscendo, ma questo  deve essere un punto di partenza».

Malacrino: «Grande opportunità»

Anche il direttore del museo Carmelo Malacrino ha mostrato massima soddisfazione per i risultati ottenuti: «Siamo veramente contenti, un giorno di festa non soltanto per il museo della cultura che tanto ha fatto per questo anniversario ma siamo contenti perché è una festa della Calabria. Tutti quanti insieme abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per rendere questo anniversario una grande opportunità di promozione e valorizzazione della Calabria per tutto il suo patrimonio culturale perché la Calabria è straordinaria, un paesaggio, dei borghi e delle tradizioni gastronomiche e anche il fatto di aver potuto spegnere le candeline su una torta al bergamotto di RC ci dà l’idea di come volessimo unire cultura e sapori identitari. Questo mi riempie di gioia perché poi è un anche il risultato di un grande lavoro che sono di Reggio Calabria fatto con la comunità del territorio. Oggi il museo viene vissuto come un luogo della comunità, dei reggini, dei calabresi e questo è anche il senso della funzione del museo».

Castrizio: «Ritardi superati»

All’arena a prendere la scena il massimo degli esperti in materia il professor Daniele Castrizio che, dopo aver ammesso i ritardi ha confermato il grande lavoro ancora da vedere: «Siamo partiti diciamo un po’ in ritardo. Sinceramente c’è stato un ritardo però è stato non solo colmato ma adesso credo che stiamo andando veramente forte nel senso che le iniziative messe in campo, soprattutto dalla regione, stanno dando i loro frutti. Ci sono tanti progetti e progetti internazionali. A me dispiace che la gente guardi il dito e non guardi la luna e noi dobbiamo indicare i bronzi che sono un brand importante, sono un attrattore culturale e turistico importantissimo, devono portare gente in Italia, in Calabria e la Calabria deve capire che i bronzi sono patrimonio comune, via campanilismi è chiaro che con i bronzi che sono l’unico bene culturale che noi abbiamo di livello internazionale e mondiale è chiaro che possiamo legare tutti, possiamo legare qualunque cosa. Chi viene a vedere i bronzi qualche altra cosa deve fare».