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È arrivato l’atteso segnale. Il cantiere di piazza Garibaldi aprirà lunedì 17 aprile. In quella data ci sarà la consegna dei lavori per un sito che attende da mesi di disvelare i suoi tesori nascosti. Perchè la scoperta era stata fata, lo ricordiamo, nel 2016, quando l’Amministrazione comunale aveva cominciato i lavori per la costruzione di un grande parcheggio.
I misteri del sottosuolo
La terra generosa della città dello Stretto, per tutta risposta, aveva restituito dei pezzi direttamente dal passato. Come succede per altri luoghi del sottosuolo, erano emersi dei non ben definiti resti che, in attesa di un piano e di finanziamenti erano stati ricoperti per essere preservati.
In particolare, il cartello apposto in queste ore nella piazza stabilisce il divieto di sosta tra via Nino Bixio e il corso Garibaldi dalle 6 del 17 aprile fino a fine lavori. Operazione necessaria per consentire la liberazione del tratto in cui inizieranno gli scavi, la parte a destra della piazza guardando la stazione, per intenderci.

Luogo nel quale, nei mesi passati, i tecnici sotto la guida di Fabrizio Sudano, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, hanno effettuato rilievi e misurazioni. Qualche settimana fa erano state anche tracciate le strisce blu dei parcheggi Atam che ora non potranno più essere utilizzati.
La zona sacra
Nello specifico, i risultati del georadar hanno già indicato la zona in cui si deve scavare. Non ci saranno grandi disagi per la popolazione, per quanto riguarda i cambiamenti di viabilità.
Come chiarito da Daniele Castrizio, storico e docente di Numismatica all’Università degli Studi di Messina: «Ci troviamo in una zona che noi non conoscevamo. Sappiamo che la città, in teoria, doveva finire all’altezza dell’attuale piazza Camagna, nel lato Sud. Ma noi abbiamo dei reperti fino all’area della Villa comunale. Quindi la città poi si è estesa.
Dovremmo capire come facevano a convivere con le esondazioni del torrente Calopinace. È una zona sicuramente fuori città, ma è sacra perché li era stata fondata e quindi di una rilevanza straordinaria. Un’area sacra, il mausoleo di un personaggio importante? Gli scavi ce lo diranno In ogni caso qualunque cosa sia, per la prima volta, avremo un occhio tra la villa comunale e il Calopinace finora quasi per niente indagati».