martedì,Marzo 19 2024

Aeroporto dello Stretto, ombre sul futuro. I lavoratori verso la cassa integrazione

Ancora ferma la prenotazione dei voli per i prossimi mesi, mentrei i 40 lavoratori Alitalia si avviano alla cassa integrazione a zero ore. Il timore è che lo scalo possa non riaprire

Aeroporto dello Stretto, ombre sul futuro. I lavoratori verso la cassa integrazione

I 40 lavoratori Alitalia dell’aeroporto dello Stretto hanno visto scadere la cassa straordinaria e attendono lumi sulla cassa integrazione, probabilmente a zero ore, che si sta valutando in queste ore. La decisione del governo nazionale guidato da Giuseppe Conte di far rimanere aperto un solo scalo aeroportuale per Regione ha provocato la chiusura temporanea del Tito Minniti.

Adesso, però, con l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria e i prevedibili tempi lunghi per il ritorno alla normalità, la preoccupazione cresce. Intanto si comincia a pensare che la decisione di Sacal, società cui spetta la gestione dei tre scali calabresi, potrebbe essere preambolo di qualcosa di più drastico in futuro. La gestione della società affidata ad Arturo De Felice non è mai riuscita a valorizzare lo scalo reggino e potrebbe puntare ancora di più su Lamezia, soprattutto nell’eventualità di un periodo medio-lungo di traffico aereo ridotto.

C’è poi una singolare circostanza che ha messo in allarme i lavoratori Alitalia che sono in cassa integrazione e potrebbero restarci ancora per un periodo ulteriore che il governo stabilirà in questi giorni.

Non è possibile prenotare voli dall’aeroporto di Reggio neanche per i mesi più lontani, né per l’estate, né per periodi successivi. Mentre per altri scali (ad esempio Alghero, ma tanti altri), comunque chiusi per i provvedimenti adottati dal governo per contenere il diffondersi del virus, è possibile farlo. Rimane soltanto possibile prenotare voli spezzati con scalo a Roma. Ulteriore aspetto che non presenta alcun elemento di razionalità.

Il timore, dunque, è che sia la Sacal che Alitalia possano utilizzare la contingenza per adottare provvedimenti di chiusura definitiva, o comunque una ulteriore riduzione sostanziale del numero dei volti, per uno scalo che, invece, ha una funzione fondamentale considerando la collocazione geografica di Reggio Calabria e Messina e le difficoltà dei cittadini ad accedere altri mezzi di trasporto.  

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