giovedì,Aprile 18 2024

Vertenza Alival a Reggio, anche il Mimit attento al possibile futuro del caseificio

I sindacati: «Il ministero ha dichiarato di voler seguire il processo relativo alla riorganizzazione e alla rioccupazione del personale, facendosi parte attiva anche per lo scouting di possibili compratori»

Vertenza Alival a Reggio, anche il Mimit attento al possibile futuro del caseificio

Restano vigili i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil impegnati da aprile nella vertenza Alival. Ancora sospesi 79 dipendenti del caseificio di San Gregorio a Reggio Calabria.

Sindacati vigili e in attesa della seconda convocazione del tavolo tecnico -istituzionale in prefettura che con ogni probabilità non avverrà in questa seconda settimana dalla prima, come annunciato.

L’attenzione del Mimit

In attesa di aggiornamento anche la riunione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ex Mise. In occasione del recente incontro da remoto per via della procedura da attivare ex lege in vista della chiusura, ad oggi non ancora non scongiurata, lo stesso ministero ha dichiarato ai sindacati di voler seguire più da vicino la vicenda.

Per metà dicembre, ricevuto dall’azienda il dettaglio del piano sociale, lo stesso Ministero vorrà anche seguire il «processo relativo alla riorganizzazione e alla rioccupazione del personale, facendosi parte attiva anche per lo scouting di possibili compratori», riferiscono i sindacati.

«Una scelta sorprendente – dicono ancora i sindacati – visto che nei mesi scorsi il tavolo di crisi che avevamo chiesto non è stato accordato dallo stesso Ministero. Confidiamo che tutto ciò porti dei frutti e che non rallenti il processo che già abbiamo avviato. Il tempo è più che mai prezioso e il primo trimestre 2023 ormai alle porte».

Salvare 79 posti di lavoro a Reggio Calabria

Per scongiurare la chiusura dello stabilimento e salvare a Reggio Calabria, il posto di lavoro di oltre 60 dei 79 dipendenti che non hanno optato per la collocazione fuori Calabria, si sta infatti tentando di intraprendere la strada della reindustralizzazione del caseificio di San Gregorio.

Per lavorare congiuntamente a questo dieci giorni fa si è insediato in prefettura il tavolo tecnico istituzionale che dovrebbe riaggiornarsi a breve per parlare concretamente, dati dello stabilimento alla mano, di trattative di vendita e acquisto.

Con il Massimo Mariani, al primo tavolo erano presenti il presidente della Camera di Commercio di Reggio, Antonino Tramontana, la senatrice Tilde Minasi, la vicepresidente e assessora con delega al lavoro della regione Calabria, Giuseppina Princi. Presenti anche il sindaco metropolitano ff reggino Carmelo Versace, il sindaco ff del Comune, Paolo Brunetti, e i rappresentanti di Unione food, Lactalis e Nuova Castelli.

La vertenza

Il gruppo Castelli, di proprietà della multinazionale francese Lactalis, ha infatti annunciato la chiusura dello stabilimento entro il prossimo 31 marzo. Ha anche presentato il piano sociale in vista dei licenziamenti e della possibile ricollocazione in altri stabilimenti in Italia dei dipendenti disponibili al trasferimento.

Tutto questo adesso sarà al centro della prossima riunione con i rappresentanti del Ministero.

Visto l’interessamento da Roma, potrebbe forse cambiare la geografia delle interlocuzioni attese in queste settimane, decisive che chiudere l’anno con qualche passo concreto compiuto verso la salvaguardia dei 79 posti lavoro a Reggio Calabria.

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