martedì,Maggio 7 2024

Aeroporto Reggio, Ryanair si avvicina alla base ma con incognite su tempi e nuove procedure di atterraggio

Trattative concrete e concludenti sono confermate dalla politica. Adesso si attendono gli esiti e l’attivazione delle nuove rotte, visto che la summer season è ormai alle porte

Aeroporto Reggio, Ryanair si avvicina alla base ma con incognite su tempi e nuove procedure di atterraggio

È in forte ascesa la compagnia aerea irlandese Ryanair che si candida a diventare la 4^ in Europa e la prima low cost. Parola dell’amministratore delegato, Michael O’Leary, che ha manifestato questa ambizione durante la recente presentazione del suo programma estivo in Italia. Anche se lui non si è sbilanciato, la politica dà per certo che tra le trattative della compagna aerea irlandese che si concluderanno positivamente c’è anche quella che porterà al Tito Minniti una sua base.

Lo aveva confermato il presidente Roberto Occhiuto, in occasione del recente congresso provinciale di Forza Italia a Reggio, e proprio ieri ha plaudito al merito e alla concretezza dello stesso Occhiuto il deputato reggino Francesco Cannizzaro.

Otto rotte Ryanair, quattro nazionali e quattro estere di cui, però, a oggi, non si conoscono ancora i tempi e che a breve saranno ufficializzati. C’è dunque un’incognita sui tempi. La summer season, che in termini aeronautici è dietro l’angolo, infatti inizia a marzo.

È quindi la politica al momento a far crescere l’attesa. Speriamo non siano facili entusiasmi. Con Reggio Calabria anche la base a Trieste porterà a 19 gli aeroporti in cui lasciare “dormire” i mezzi Ryanair. La compagnia ha dimostrato di voler rilanciare l’investimento nel nostro Belpaese, non solo a Roma e Milano ma anche in altre regioni. A quanto pare pure in Calabria.

Il fattore tempo

Gennaio volge già al termine e resta ancora una incognita anche come queste nuove rotte internazionali e nazionali saranno assegnate. Qualche giorno fa è scaduto il bando (prorogato due volte) per la promozione della Destinazione Calabria che però ancora non si sa da quali voli sarà assicurata.
Lo scorso novembre l’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini, aveva parlato anche di interlocuzioni positive con altre low cost come Easy Jet e Wizz Air. Insomma tanto in ballo ma il tempo scorre e ancora sono le promesse a rincorrersi.
La settimana scorsa due sono state le novità che a loro volta potrebbero imporre nuove tempistiche e forse non essere entrambe buone novelle, come sembrano, almeno non nell’immediato.

Le risorse autorizzate alla spesa per le nuove rotte

È arrivato l’ok della Commissione Europea richiesto dalla Regione la scorsa estate per l’impiego di 120 milioni di euro per nuove rotte aeree da e per gli aeroporti calabresi, quindi anche da Reggio Calabria. C’è l’autorizzazione a spendere le somme ma adesso bisogna spenderle.

L’originario avviso esplorativo pubblicato lo scorso agosto prevedeva che i fondi fossero così suddivisi tra i tre scali: il 25% dell’importo complessivo, dunque di circa 30 milioni di euro per tre annualità erano previste per lo scalo Tito Minniti. Il 55% dell’importo complessivo all’aeroporto di Lamezia Terme (66 milioni di euro) e il restante 20% a quello di Crotone (24 milioni di euro).

La nuova procedura per mitigare le restrizioni

L’altra notizia riguarda la nuova procedura di atterraggio. Enac ha valutato positivamente la nuova procedura di avvicinamento Denominata Required Navigation Performance Authorization Required – Rnp Ar – per la pista 33 di Reggio Calabria testata da Enav. Essa è stata messa a punto con lo scorso di consentire una migliore fruibilità dello scalo calabrese, previa formazione dei piloti con simulatore. Resta infatti fermo l’obbligo di addestramento dei piloti per atterrare. Un addestramento che secondo gli esperti del portale AeroportiCalabria.com raddoppia, con buona pace della politica che da questa nuova procedura si aspetta molto.
La procedura di per sé agevola, pur restando una manovra da condurre a vista e non in modo strumentale, dunque da eseguirsi dopo addestramento, ma la questione si porrebbe in termini di accessibilità alla stessa. A dire di AeroportiCalabria.com non tutti gli aerei sarebbero oggi in grado di eseguirla. Almeno non subito.

La riserva di AeroportiCalabria.com

«La maggior parte degli aeromobili non ha la strumentazione hardware e software richiesta per volare una procedura Rnp Ar. Inoltre, l’equipaggio oltre a doversi addestrare per atterrare sulla pista 33 dell’Aeroporto di Reggio Calabria dovrà addestrarsi anche per volare una procedura Rnp Ar. Lasciamo per il momento volutamente da parte il discorso legato sia ai costi che una compagnia aerea dovrà sostenere che alle autorizzazioni richieste per volare una procedura Rnp Ar. Allo stato attuale – si legge su AeroportiCalabria.com – per veder atterrare un aereo a Reggio Calabria con la nuova procedura Rnp Ar non ci vorrà qualche mese ma qualche anno. Ryanair, semmai dovesse arrivare, utilizzerà le attuali procedure che sono in vigore da molti anni. Addestramento per pista 33 compreso. Ovviamente per essere più dettagliati attendiamo che vi sia l’ufficialità e la pubblicazione da parte di Enav e Enac». Questo quanto si legge su AeroportiCalabria.com.


Dunque un passo in avanti per chi se lo potesse già oggi permettere. Chi non potesse, atterrerebbe a vista con le minime che oggi sono vigenti, con il solo beneficio di potersi addestrare con il simulatore messo a disposizione da Enac. Vista l’imminenza della summer season e dei tempi tecnici ancora necessari per l’entrata a regime della procedura, forse non sarà utile per le compagnie annunciate come in arrivo.

La base a Reggio, la soluzione per Ryanair

Con il simulatore o in “modo più naturale” facendo base nello scalo di Reggio Calabria. Ryanair dovrebbe infatti optare questa soluzione, come l’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini, ci spiegava nei mesi scorsi. «Con diversi collegamenti settimanali richiesti per fare base, sarebbe superato il problema della limitazione, alla quale stiamo comunque mettendo a punto una procedura con Enav e Enac». Vista la frequenza dei voli, dunque, l’equipaggio di Ryanair sarebbe addestrato e avrebbe i requisiti richiesti per atterrare senza ulteriori costi.

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