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Con l’avvio della campagna elettorale che determinerà il futuro della Calabria nei prossimi anni, come Fillea Cgil Calabria rivolgiamo un appello chiaro a tutti i candidati: si parli finalmente dei bisogni reali di questa terra, a partire da una delle sue emergenze più gravi — le morti sul lavoro.
Non servono più convegni, promesse o dichiarazioni di facciata. Occorrono interventi concreti in formazione, controlli e prevenzione.
Anche quest’anno, la Calabria è in fascia arancione per infortuni mortali, con 11 vittime sul lavoro dall’inizio del 2025. Un dato inaccettabile, una vergogna nazionale. A questo si lega il problema strutturale del lavoro nero e dello sfruttamento.
Esiste da anni una Commissione Regionale per l’emersione del lavoro sommerso, ma risulta di fatto inattiva. In una regione in cui oltre il 20% del mercato del lavoro è irregolare, è urgente riattivarla, renderla operativa e dotarla delle risorse necessarie. Il lavoro, per essere vero, deve essere regolare, sicuro e tutelato.
Altro nodo fondamentale è quello delle infrastrutture. È urgente completare la SS 106 Jonica nel tratto reggino, estendere l’Alta Velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria, e concludere i tratti ancora incompleti dell’A2 (in particolare tra Rogliano–Altilia e Pizzo–Sant’Onofrio). Servono inoltre un piano idrico strutturato per rendere operative le dighe esistenti e un programma di manutenzione del territorio per prevenire disastri a ogni evento meteorologico.
Occorrono decisioni rapide, investimenti certi e totale trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici — PNRR, FSC e altri. Ogni euro speso deve produrre lavoro stabile, sicuro e regolare, e infrastrutture durature, non opere effimere.
La Calabria non può essere ridotta a terreno di battaglia elettorale. Questa è una sfida di sviluppo, dignità e giustizia sociale. Chi si candida a governarla dimostri con i fatti di voler rompere con il passato, fatto di ritardi, abbandono e rassegnazione.
Basta con le passerelle. Servono scelte concrete, ascolto vero delle parti sociali, confronto con chi ogni giorno rappresenta i diritti di chi lavora e vive davvero questa terra.
La Calabria è troppo bella per essere ancora tradita. Merita rispetto, visione, concretezza. Non promesse.