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In un momento storico in cui il fast fashion domina gli armadi e soffoca il pianeta, piccoli gesti possono avviare grandi trasformazioni. All’interno del format “Urban Talks” targato IlReggino.it, che vi porta fuori dalla redazione per raccontare storie, idee, progetti che animano la nostra città, oggi raccontiamo di un’iniziativa che nasce dal basso e parla a tutta la città: il Redress Market, organizzato da Natasha di Stefano e Rossana Melito, con la partecipazione di associazioni, artigiani e cittadini sensibili al tema del riuso.
In programma il 30 marzo 2025 presso Stazione.e1bellabeach a Catona (RC), il Redress Market è molto più di un mercatino dell’usato: è un invito collettivo a ripensare il nostro modo di consumare, attraverso la riscoperta della moda etica, artigianale e sostenibile. Qui ogni vestito ha una seconda possibilità, ogni stand racconta una storia e ogni scelta individuale contribuisce a una visione più ampia e consapevole.
A sostenere l’evento l’associazione Fare Eco, progetto guidato da Rossana Melito, che da anni costruisce una rete di buone pratiche legate all’economia circolare e alla sostenibilità ambientale, coinvolgendo le persone con iniziative concrete, partecipate e accessibili.
Riutilizzo, rete e riparazione: una città che si muove
«A Reggio Calabria – racconta Rossana Melito – esiste da anni la raccolta differenziata dei rifiuti tessili, ma pochi sanno che è possibile conferire abiti, stracci e tessuti anche presso l’isola ecologica di Condera. Oltre al conferimento, però, è fondamentale incentivare il riutilizzo: per questo collaboriamo con realtà come Used Second Life, un negozio che seleziona e rivende capi vintage in ottime condizioni».
Non solo. Fare Eco ha attivato anche uno spazio partecipativo, il Caffè delle Riparazioni, che si svolge ogni giovedì pomeriggio presso la sede dell’associazione. «All’interno del Caffè – continua Rossana – una volontaria sarta aiuta le persone a riparare i propri vestiti, oppure insegna loro come farlo. Non è solo un gesto ecologico, è un atto educativo: anche io ho imparato a fare un orlo, cosa che oggi molti non sanno più fare».
Le alternative per evitare di gettare abiti ancora utilizzabili sono numerose. Una delle più efficaci è “NON SI JETTA NENTI”, una piattaforma social creata anni fa che oggi conta più di 31.000 iscritti: un punto di riferimento per chi vuole donare ciò che non usa più a chi ne ha bisogno.
Moda circolare, creatività e senso civico
Come sottolinea Natasha Di Stefano, il Redress Market non è solo un’occasione per acquistare in modo sostenibile: «È anche uno spazio dove le persone condividono storie, oggetti e competenze. L’idea è nata proprio per rispondere a una mancanza di questo tipo di format nella nostra città. Abbiamo voluto creare una rete in cui lo scambio non sia solo economico, ma umano».
Il Redress Market si inserisce all’interno di un movimento più ampio di sensibilizzazione: quello contro il fast fashion e lo spreco tessile. «L’industria della moda – ricordano Rossana e Natasha – è tra le più inquinanti al mondo. Moltissimi indumenti, spesso di scarsa qualità e prodotti a basso costo, finiscono in discariche, anche all’estero, in paesi dove mancano normative adeguate sul riciclo. Questo produce danni enormi all’ambiente e alle comunità locali».
Serve un’inversione di rotta. «Acquistare capi di qualità, magari al mercatino dell’usato o del vintage, è un modo per allungare la vita dei vestiti – spiegano – ma anche per interrogarsi su chi ha pagato davvero quel capo a 3 euro che compriamo in una catena di fast fashion. Spesso quel prezzo basso nasconde condizioni di sfruttamento e degrado ambientale».
Un evento aperto e partecipato
Il valore del Redress Market non sta solo negli abiti esposti, ma nella rete di relazioni che si attiva attorno all’evento. Associazioni, artigiani, giovani attivisti e cittadini si incontrano in uno spazio aperto, conviviale, dove la sostenibilità si traduce in gesti concreti e accessibili. È la dimostrazione che un’alternativa al modello di consumo dominante è possibile, reale e soprattutto collettiva.
Oltre allo shopping sostenibile, il Redress Market offre momenti di incontro, scambio e riflessione. Dalle chiacchiere tra espositori alla scelta di gustare un tè servito in bicchieri riutilizzabili, tutto concorre a costruire un ambiente che educa senza prediche, mostrando con l’esempio che ogni piccola scelta può fare la differenza. Il progetto lancia così un messaggio forte: la moda può essere strumento di cambiamento, se svincolata dalla logica del superfluo e restituita alla sua dimensione creativa, artigianale e responsabile.
Partecipare al Redress Market non significa solo fare acquisti responsabili, ma entrare in un movimento che vuole cambiare le regole del gioco. Tra un capo vintage e un accessorio second hand, sarà possibile scoprire una moda più sostenibile, più consapevole, più umana. Appuntamento il 30 marzo 2025, dalle 16:00 alle 21:00, presso Stazione.e1bellabeach, Catona (RC). Ingresso libero e spirito aperto: ogni scelta conta.

