mercoledì,Aprile 24 2024

Sanità in Calabria, de Magistris: «Dove sono finiti i fondi per i disabili non autosufficienti?»

l candidato alla presidenza della Regione attacca: «Risalgono al 2019 le denunce sul ritardo da parte della Cittadella dell'erogazione dei fondi che il governo stanzia ogni anno alle regioni attraverso il Fondo nazionale per la non autosufficienza»

Sanità in Calabria, de Magistris: «Dove sono finiti i fondi per i disabili non autosufficienti?»

«Il comportamento scellerato della Regione Calabria sulla garanzia del diritto alla salute dei suoi cittadini è da bocciare e condannare su tutti i fronti, soprattutto per i gravi danni causati alle categorie più fragili come i malati di Sla e le loro famiglie. E non da ora, ma già da qualche anno. Infatti risalgono almeno al 2019 le denunce sul ritardo da parte della Cittadella di Catanzaro dell’erogazione dei fondi che il governo stanzia ogni anno alle Regioni attraverso il Fondo nazionale per la non autosufficienza». Lo afferma, in una nota, Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione.

«Negli anni passati la Regione Calabria, con la sola eccezione dell’Asp di Crotone – aggiunge – aveva erogato solo i fondi stanziati dal Governo nel 2014 (4,8 milioni), senza emettere ulteriori avvisi pubblici per l’erogazione dell’Fna 2015 (5,5 milioni), 2016 (13,8 milioni), 2017 (15,4 milioni) e 2018 (15,5 milioni). La cifra ammonta a 50,2 mln di euro mai percepiti dai malati di SLA. E c’è da chiedersi che fine abbiano fatto questi soldi. Da quanto apprendo, si stimano circa 200 persone con questa grave patologia. Eppure in Calabria non esiste un centro di diagnosi e management multidisciplinare ed i soli due centri regionali, l’ospedale Annunziata di Cosenza e il Mater Domini di Catanzaro, mancano di risorse adeguate per questa malattia ad alta complessità. Stiamo parlando di soggetti con mobilità molto ridotta o del tutto azzerata che avrebbero bisogno costante di presìdi e ausili necessari, come sistemi posturali e strumenti di comunicazione necessari a garantire una migliore qualità di vita, a seguito della progressiva perdita della funzione fonatoria».

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