mercoledì,Aprile 24 2024

“Medici imboscati”, Tavernise (M5S) chiede l’accesso agli atti ad Asp e Ao

Dopo aver presentato una legge per stanare i medici assunti, ma che svolgono mansioni diverse, il capogruppo regionale pentastellato chiede l’idoneità certificata per i dipendenti

“Medici imboscati”, Tavernise (M5S) chiede l’accesso agli atti ad Asp e Ao

Sono nove le richieste di accesso agli atti che nella giornata di mercoledì scorso sono state inviate dal capogruppo del M5S in Consiglio regionale Davide Tavernise, alle 5 Aziende sanitarie e alle 4 aziende ospedaliere della Calabria.

Le domande del pentastellato sono chiare e circostanziate: «Qual è il dato numerico del personale sanitario, impiegato in attività rientranti nel ruolo amministrativo o comunque adibito a mansioni diverse da quelle per le quali è stato assunto in categoria e profilo professionale di appartenenza? Qual è il dato numerico sul personale sanitario in possesso di inidoneità certificata allo svolgimento delle mansioni previste? Oggetto del contendere: stanare il personale sanitario “imboscato”».

Tavernise parte dal dato inconfutabile della carenza di personale: «Nelle strutture ospedaliere regionali il personale sanitario ridotto all’osso da tempo, troppo – afferma – costringe a turni massacranti, ma anche ad accumulare le ferie, che prima o poi andranno smaltite, creando ulteriori vuoti. Per non parlare della sofferenza del servizio delle ambulanze, per cui i dati nazionali parlano di riduzione dei camici bianchi del 50% negli ultimi dieci anni, mentre in Calabria, ancora, nessuna delle 5 Asp riesce a mantenere il tempo richiesto di 21 minuti che deve persistere tra la chiamata di soccorso e il raggiungimento del luogo dell’evento. Sempre che sull’ambulanza, poi, ci sia il medico. E’ inaccettabile in questo contesto assistere alla pratica degli “imboscati, per cui personale sanitario assunto per precise e determinate mansioni venga collocato negli uffici amministrativi».

D’altra parte Tavernise il 14 ottobre scorso ha depositato una proposta di legge in tal senso, che in sostanza fa salvi i casi certificati di inidoneità per grave malattia o sopravvenute limitazioni fisiche che rendano inidonei allo svolgimento delle mansioni previste. «Ma su questo – aggiunge il capogruppo cinquestelle -occorre intervenire con una visita medico collegiale a cadenza annuale».

«Oggi ci ritroviamo liste d’attesa sempre più lunghe, spesso assistiamo ad aggressioni verso il personale sanitario, accanto a soluzioni tampone e di medio lungo periodo, come l’assunzione degli specializzandi, serve con forza e determinazione riportare presto in corsia il maggior numero di medici, infermieri e operatori sanitari già in dotazione nelle nostre strutture sanitarie».

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