giovedì,Marzo 28 2024

Emergenza sanitaria a Reggio Calabria, Azzarà: «Non mancano medici, ne abbiamo 1.700 per soli 200 posti letto»

Il segretario generale della Uil: «Prima di andare a reclutare personale in modo creativo utilizziamo i professionisti già pagati»

Emergenza sanitaria a Reggio Calabria, Azzarà: «Non mancano medici, ne abbiamo 1.700 per soli 200 posti letto»

Lo aveva detto chiaro al Reggino.it e lo ha confermato, a distanza di poco tempo, con numeri dettagliati: «Ci sono medici imboscati in tutta l’Asp di Reggio Calabria». Il segretario generale della Uil di Reggio Calabria Nuccio Azzarà torna sull’emergenza legata alla carenza di personale e dopo aver incalzato il presidente della regione Roberto Occhiuto al rispondere al «Perché non si danno risposte alla Uil quando dice che sul territorio reggino, sull’Asp insistono oltre 800 medici per 200 posti letto attivi? Possiamo capire che cosa fanno gli anestesisti che non sono in corsia? Possiamo capire che cosa fanno i cardiologi che non sono nelle giuste faccende affaccendate? Prima di andare a reclutare personale in modo creativo intanto utilizziamo i professionisti per quello che sono pagati e per cui sono stati assunti» ha pubblicato dati che fanno riflettere.

«Per amore della verità – ha reso noto Azzarà – visto che in giro vengono propalate notizie destituite di fondamento che riguardano il reale numero di medici in servizio presso l’Asp di Reggio e che a vario titolo vengono convenientemente retribuiti la tabella ufficiale è la seguente: medici dipendenti 510, medici convenzionati 612, medici di base e pediatri 540 per 200/220 posti letto attivi. Non affannatevi a giustificare o creare alibi a nessuno. Un medico assunto per tale delicata, importante, indispensabile professione non può per legge essere impiegato in cose diverse dalle quali è stato assunto. Altrimenti non lamentatevi che la sanità non funziona».
Quanto riportato dal sindacalista è un numero che supera le 1.700 unità, molto più alto anche rispetto alle sue stesse previsioni.

Ma Azzarà non fa sconti a nessuno e durante il confronto con gli eletti reggini ha ribadito di essere pronto a mettere in gioco anche il sindacato: «Tutti i medici devono svolgere il ruolo per cui sono stati assunti e se tra chi svolge mansioni diverse ci sono anche sindacalisti saranno i primi ad essere chiamati in causa. Va fatta una riflessione seria altrimenti non vinceremo la battaglia sulla sanità».
Non sono, dunque, i medici a mancare secondo i dati snocciolati dalla Uil ma è la gestione degli ultimi 20 anni ad aver dissipato buona parte delle risorse. «Prima di lasciarsi andare ad iperboli istituzionali come quella che vuole l’affiancamento dei nostri medici con quelli cubani come panacea di tutti i mali, servirebbe fare un fabbisogno degli organici delle aziende sanitarie ospedaliere e poi procedere con i concorsi a tempo indeterminato. Le risorse ci sono – dice il sindacalista – basti pensare che spendiamo circa 3,5 miliardi l’anno in sanità ovvero il 59% del bilancio regionale».

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