Ponte sullo Stretto, Caminiti contro tutti: «Forza Italia fuori luogo, Pd provocatorio»
L'autosospensione dei consiglieri di minoranza viene portata al tavolo del Prefetto e la questione politica crea rotture probabilmente insanabili

Arriva ai ferri corti il dibattito politico a Villa San Giovanni. E non poteva che essere il Ponte sullo Stretto a generare scintille tra le posizioni politiche che, dopo un periodo di sonnolenza, si sono destate. Ed è, questa volta, agguerrita la sindaca Giusy Caminiti che di fronte alla decisione della minoranza di Forza Italia di autosospendersi, lascia da parte l’aplomb istituzionale. E fuori dai denti spiega ai forzisti che «la politica è un’altra cosa».
L’autosospensione
La Caminiti lo dice senza mezze misure, l’autosospensione è «una decisione che onestamente non comprendiamo. Io non comprendono le motivazioni politiche perché tacciare un’amministrazione di mancanza di attività democratica è assolutamente un fatto gravissimo. La presidente del consiglio si rivolgerà al Prefetto perché questa situazione possa essere nuovamente chiarita. Ritengo che sia un fatto politico dal momento che le accuse che ci sono state mosse sono tutte assolutamente infondate».
«Tutto infondato»
E smentisce tutto, punto su punto. «La commissione territorio che si è riunita sul tema dei documenti del Ponte su stretto risale al 14 marzo. Guarda caso lo stesso giorno sono stati resi pubblici tutti i documenti del progetto. Vengo tacciata di aver tenuto le carte segrete per mesi quando l’approvazione dell’aggiornamento del progetto definitivo risale a fine febbraio e quando tutti sanno che tutti gli enti, non sono il Comune di Villa San Giovanni, hanno ricevuto un link in data 5 marzo. E solo dopo otto giorni con le password di accesso a quel link con la raccomandazione da parte dell’amministratore di individuare un referente per le password perché vi erano dati e contenuti sensibili».
Reazioni «scomposte»
Per il sindaco anche in quella commissione la reazione della minoranza è «scomposta» e ribadisce come sia tutto «infondato anche in termini di tempi». Ma la decisione dei forzisti ha dato la carica al sindaco che ha colto l’occasione per togliersi più di un sassolino.
«Un altro passaggio che forse sfugge alla minoranza consiliare è che dicono che bisogna ricominciare dal documento licenziato dalla commissione ponte. Ma quello è un documento di una fase storica, un documento a cui abbiamo riconosciuto valore per la fase storica in cui è stato emanato. Era l’anno 2011/12 è un documento di un’altra amministrazione comunale. Con la visione di un’amministrazione comunale di centro destra cui capiamo che sia particolarmente sensibile al gruppo di minoranza di Forza Italia. Ma non possono certamente pretendere che questa amministrazione civica prenda e faccia suo un documento datato 12 anni.
È un documento espressione di una forza precisa cioè del centro destra della città. Noi riteniamo invece che per parlare di opere preliminari si possa guardare al documento del 2011 perché, purtroppo, in questi 13 anni di loro governo nulla è stato fatto per migliorare la città. Si deve avere un masterplan diverso di opere complementari che sviluppino la vocazione turistica a nord e la vocazione trasportistica di una città Green e smart a sud di Villa San Giovanni».
Pd «provocatorio»
E sul tema ponte il sindaco non risparmia nessuno. Non le manda a dire da destra a sinistra. E al Pd che ha lanciato «una provocazione» durante l’ultima assemblea pubblica, il sindaco rilancia chiarendo la sua posizione.
«Il PD ha fatto una provocazione in quell’assemblea. Ha chiesto che noi come consiglieri di maggioranza portassimo in consiglio comunale l’approvazione di una mozione di sospensione per il principio di tutela e di prevenzione. Una mozione di sospensione del progetto ponte. A quella provocazione io ho risposto dicendo che il tavolo è seduto alla conferenza dei servizi per cui se le osservazioni, le obiezioni , eventuali deficit del progetto di cui loro stanno parlando, una volta valutati dalla commissione territorio allargata alla commissione di studio, dovessero davvero essere tali è chiaro che il Comune di Villa San Giovanni come ha detto no per la mancanza di uno studio meteo marino, per l’erosione costiera, dirà no per la mancanza degli studi propedeutici al ponte.
Non ho mai detto e mai anticipato una valutazione in conferenza dei servizi che non posso peraltro fare perché non ho le competenze tecniche e scientifiche. E non vuole essere quella del Comune di Villa San Giovanni una valutazione politica dell’opera ponte, può essere una valutazione tecnico scientifica del progetto ponte sullo stretto».