Autonomia Differenziata, Muraca (Pd) alla maggioranza: «Devono decidere da che parte stare»
Il consigliere regionale dem auspica che la battaglia referendaria sia sostenuta da tutti: «Interesse di tutti i calabresi, non pensino a casacche e partito»

In una fase politica certamente delicata, e non solo a livello locale, il Partito Democratico della Calabria si mobilita contro l’Autonomia Differenziata, una riforma che potrebbe avere conseguenze devastanti per le regioni meridionali. Nella giornata di oggi, nella sede regionale del PD di Lamezia, è stata infatti presentata la proposta di referendum abrogativo della legge sull’autonomia, come hai fatto anche in altre regioni italiane.
La proposta di legge e il referendum abrogativo
Come annunciato dal consigliere regionale dem Giovanni Muraca ai microfoni de ilReggino.it, il PD ha già depositato in consiglio regionale la proposta di legge per indire un referendum abrogativo contro l’Autonomia Differenziata. Secondo il consigliere, questa riforma è estremamente deleteria per il Mezzogiorno e, in particolare, per la Calabria. «Auspichiamo non solo che le forze di centro-sinistra e in minoranza del consiglio regionale sostengano questa norma, ma anche tutta la maggioranza, perché questo non è un interesse di partito ma è un interesse dei calabresi», ha dichiarato Muraca.
La questione, infatti, trascende le divisioni politiche tradizionali e richiede un impegno civico ampio e condiviso. Muraca sottolinea come questa non sia una lotta tra partiti, ma una difesa del futuro della Calabria e dei suoi cittadini. La riforma, secondo il PD, metterebbe a rischio la sostenibilità della regione, che non dispone delle risorse economiche necessarie per finanziare adeguatamente i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP), i quali non sono ancora definiti con chiarezza.
Una lotta per il futuro della Calabria
Il consigliere regionale è chiaro nel delineare i rischi che l’Autonomia Differenziata comporta per la Calabria. «L’interesse dei calabresi – ha affermato – è combattere questa norma e sostenere il referendum abrogativo, perché la Calabria chiaramente non è autosostenibile. La mancanza di un prodotto interno lordo adeguato rende impossibile per la regione finanziare i servizi essenziali senza un adeguato sostegno nazionale».
Muraca critica inoltre l’ambiguità delle forze politiche di centro-destra, che da un lato votano a favore della riforma nelle conferenze regionali, ma dall’altro sollevano dubbi e quesiti a livello nazionale. «Devono decidere da quale parte stare, se dalla parte dei calabresi o dalla parte della casacca e del partito», ha concluso.
Le implicazioni dell’Autonomia Differenziata
La riforma dell’Autonomia Differenziata prevede un maggiore trasferimento di competenze dallo Stato centrale alle regioni, permettendo a queste ultime di avere più autonomia nella gestione delle materie trattenendo quindi le proprie risorse ed il gettito fiscale. Tuttavia, questa maggiore libertà amministrativa accentuerà le disuguaglianze tra le regioni ricche del Nord e quelle più povere del Sud.
In regioni come la Calabria, che già soffrono di gravi carenze infrastrutturali e di servizi pubblici, l’Autonomia Differenziata aggraverà ulteriormente la situazione, privandole delle risorse necessarie per garantire standard minimi di assistenza e prestazione. Il PD calabrese teme che questa riforma possa portare a un ulteriore impoverimento del Mezzogiorno, con conseguenze negative sulla qualità della vita dei cittadini.
Un appello all’unità e all’impegno civico
Muraca ha quindi lanciato un appello non solo alle forze politiche, ma anche ai cittadini e alle organizzazioni civiche, affinché si uniscano in questa battaglia per il futuro della Calabria. «È questo che noi stiamo cercando di fare, come Partito Democratico, insieme a tutti i colleghi che hanno la responsabilità di guardare all’interesse dei calabresi, dei cittadini e, ahimè, dei nostri figli», ha dichiarato.
Il consigliere sottolinea come sia fondamentale che tutti i rappresentanti politici, indipendentemente dalla loro appartenenza partitica, si impegnino per il bene comune della regione. L’obiettivo è chiaro: impedire che una riforma giudicata dannosa venga attuata, garantendo invece che la Calabria possa contare su un sistema di sostegno equo e adeguato alle sue necessità.