«L’appassionato e indiscusso protagonista dei Moti per Reggio Capoluogo, morì improvvisamente stroncato da un ictus a soli 61 anni, la mattina del 16 novembre 1991.

L’iniziativa, a cura del “Centro Studi Tradizione Partecipazione”, del “Comitato 14 Luglio” e di “Reggio Futura” si svolgerà domani alle 10,30 presso il monumento a lui dedicato sul Lungomare, con la deposizione di una composizione floreale e un momento di riflessione e raccoglimento.

Ciccio Franco – commenta Giuseppe Agliano - è stato un personaggio che, con le sue coraggiose battaglie sociali e politiche, ha segnato indelebilmente la storia locale e nazionale e, pertanto, merita di diritto un posto nell’Olimpo dei reggini illustri.

Egli era un Uomo d’azione, un combattente, un idealista, che non conosceva cosa fosse la viltà o l’accomodante spirito di compromesso; era un generoso, un puro di cuore e la sua disponibilità lo portava a condividere fino in fondo i bisogni dei più umili.

In definitiva il Leader che manca alla destra reggina di oggi.

A cavallo degli anni ’70 e ’80, - ricorda ancora Agliano - Ciccio Franco diviene l’icona dei militanti della destra italiana; lo slogan “boia chi molla è il grido di battaglia” riecheggia in tutte le piazze italiane; da Bolzano a Palermo, non vi è manifestazione del Movimento Sociale Italiano in cui non viene richiesta la sua presenza; i giornali di mezzo mondo lo cercano: memorabile e controversa l’intervista che Oriana Fallaci gli fece durante il periodo della sua latitanza.

Nonostante ciò rimase sempre schivo, riservato ma, soprattutto, cercò di adoperarsi per il bene e il futuro della sua amata Reggio.

Nel 1972, Ciccio Franco viene eletto plebiscitariamente al Senato della Repubblica, con lo straordinario risultato del 48% dei voti in città (un reggino su due allora votò per lui) ed il 37% nell’intero collegio, pari ad oltre 47.000 preferenze. Sempre rieletto nel 1976, nel 1979, nel 1983 e nel 1989.

Consigliere comunale ininterrottamente per circa 30 anni, a testimonianza del grande gradimento popolare che lo ha sempre accompagnato ed a riprova del suo sviscerato attaccamento alla Città.

Servì con onore ed abnegazione i vari incarichi politici, ma la sua vera passione rimaneva il sindacalismo, ricoprì nella Cisnal (la sigla che raccoglieva i lavoratori che si riconoscevano nei valori sociali della destra) i massimi incarichi regionali e nazionali, fra cui quello di Segretario Generale aggiunto.

Quest’anno ricorre anche il 20° anniversario della realizzazione della Stele in sua memoria sita sul Lungomare. Infatti, il 16 novembre del 2005, l’Amministrazione comunale guidata da Giuseppe Scopelliti, inaugurò il monumento in bronzo e pietra di Lazzaro realizzato dall’artista Rosario La Seta, posizionato nell’aiuola di fronte l’Arena dello stretto, che, l’anno successivo, nel 2006, diventerà Arena Ciccio Franco.

Da quel tragico 1991 - conclude Giuseppe Agliano - Ciccio Franco viene ricordato dalla sua Comunità con svariate e molteplici iniziative e, anche si Egli non è più tra noi, rimane una ricca eredità di affetti e di virtù. Ci ha insegnato l’arte della Politica, quella vera, quella pulita, la Politica dello spirito di servizio, dell’interesse della collettività, dal dare e non dell’avere, della fierezza e non dell’asservimento. Doti e qualità che fanno del Leader della “Rivolta di Reggio” un Esempio per le giovani generazioni e per quanti hanno a cuore le sorti di Reggio e della sua rinascita, a cui guardare e ispirarsi».