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Era convocato ieri ma si farà domani il consiglio comunale di Reggio Calabria. Nessun ordine del giorno sul “Tito Minniti”. Di aeroporto e delle relative problematiche non si parlerà direttamente. Tra i punti di discussione però è inserito il punto relativo allo “svincolo Malderiti, lavori occorrenti per la realizzazione della manovra di uscita e della viabilità complanare per il collegamento funzionale tra la ss 106 “ter” e la viabilità per l’aeroporto di Reggio”.
La battaglia solitaria di Ripepi
Forse un appiglio per tornare ad alzare la voce (a chi interessa certo) dello scalo reggino che, con le briciole di Sacal, rischia di sparire. Ieri la manifestazione a Lamezia del consigliere comunale Massimo Ripepi che per l’aeroporto, partendo da Reggio, ha cominciato una battaglia personale, al di là dell’appartenenza politica. Affiancato dall’ex assessore di Italo Falcomatà, l’imprenditore Giuseppe Falduto, Ripepi, da buon predicatore, porta in giro la sua parola: la necessità di uscire da Sacal e di partire con la gestione autonoma, con una scissione del ramo d’azienda. Più facile a dirsi che a concretizzarsi. Anche perchè il capitale privato non si trova semplicemente.
Da apprezzare la volontà e l’impegno di Ripepi, di fronte alla valle di lacrime del consiglio comunale, coi consiglieri che sembra non vivono le drammatiche conseguenze della mancanza di uno scalo nella città dello Stretto. Prezzi alle stelle, aeroporto boicottato per la poca scelta di voli, viaggi della speranza che prima che da un aereo cominciano da un percorso in auto fino a Lamezia.
L’aeroporto di Reggio abbandonato
Abbiamo letto di fondi, di garanzie, eppure il “Tito Minniti” resta li, senza i bandi andati a buon fine, senza far gola alle compagnie aeree. Resta tale e quale, semi abbandonato da fare quasi impressione, coi negozi chiusi, con i pochi utenti che si guardano in faccia quasi per farsi coraggio l’un l’altro.
Scalo nazionale di interesse strategico
Un altro barlume in consiglio comunale è arrivato dal consigliere Antonino Minicuci, uno che le sue battaglie forse le porta avanti in silenzio. Sarebbe importante da consigliere della Lega, far comprendere al ministro ai Trasporti Matteo Salvini che il ponte perderebbe tantissimi utenti senza un aeroporto che serve la città. L’idea di Minicuci è quella di spingere per portare l’aeroporto di Reggio ad essere classificato come scalo nazionale di interesse strategico. Si eliminerebbero così impedimenti, limitazioni e il “Tito Minniti” potrebbe avere il giusto posto che spetta.
In queste lodevoli battaglie poi ci si perde in un bicchiere d’acqua. Le parole di Federico Milia e Antonino Minicuci sull’aeroporto, nel corso dell’ultima seduta di civico consesso, hanno scatenato la reazione del sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, che si è trovato a dover rispondere alle accuse formulate nei confronti del sindaco sospeso Falcomatà.
Giusto il dibattito politico, ma senza che si perda di mira l’obiettivo: un aeroporto funzionale al servizio di una città metropolitana come Reggio.