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Riconferme, sorprese e grandi esclusi: le Regionali in Calabria hanno ridisegnato il Consiglio. Gianluca Gallo (FI) recordman di preferenze con 30mila voti. Bene anche Cirillo e Caputo nel centrodestra, Alecci (Pd) nel centrosinistra. Eletti i presidenti di Provincia Succurro e Ferrari
C’è preoccupazione tra i sindaci calabresi per la spedita approvazione dell’autonomia differenziata, il cui via libera alla Camera è arrivato mercoledì scorso. I primi cittadini sono convinti che nella forma attuale, contestata da più parti, la riforma può compromettere il futuro dei nostri territori.
A tenere il punto sulla questione, che spacca il paese tra favorevoli e contrari, è Rosaria Succurro, presidente dell’Anci Calabria, ed esponente di spicco degli azzurri nella nostra Regione che già in tempi non sospetti, era febbraio scorso, aveva intercettato le perplessità e le riserve dei sindaci guidando la protesta delle fasce tricolori che chiedevano attraverso i prefetti delle cinque province della Calabria, che l’articolato contenesse la definizione dei Lep e le modalità di finanziamento, che purtroppo mancano ancora nel testo approvato.
Proprio quest’ultimo Per la Succurro non dà certezze rimanendo vago anche nei casi in cui le Regioni non vorranno proporre forme di autonomia o che vorranno proporle su materie al di fuori dei Lep.
«Inoltre – prosegue Succurro – non si è tenuto conto del caposaldo della perequazione, non c’è stato un dibattito maturo sul disegno di legge né il necessario approfondimento sull’impatto della riforma per le Regioni meridionali».
Da qui l’annuncio della ripresa della protesta dei sindaci calabresi che torneranno dai prefetti e continueranno ad avanzare le proprie richieste in maniera unitaria, portando avanti una battaglia – conclude la presidente dell’Anci Calabria – che non ha né può avere colori politici e che riteniamo doverosa per onorare il nostro mandato di rappresentanti delle comunità locali».
Intanto sul fronte più strettamente politico sono i consiglieri regionali di opposizione, Raffaele Mammoliti e Antonio Lo Schiavo, a tallonare il presidente Roberto Occhiuto dopo le ormai note critiche espresse al provvedimento e all’approvazione dello stesso. Proprio partendo da quelle dichiarazioni Mammoliti e Lo Schiavo hanno depositato una interrogazione in cui chiedono al presidente della giunta regionale di indicare la sua posizione rispetto alla dichiarata volontà di impugnare dinanzi la Corte Costituzionale la legge approvata in via definitiva dalla Camera lo scorso 19 giugno o nel caso di mancanza di impugnazione della riforma quale sia la sua strategia e se intende adottare interventi per la riduzione dei divari infrastrutturali, che consentirebbero di ridurre l’impatto sulla Regione di una riforma così dannosa per le politiche di sviluppo calabresi.

