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Parola d’ordine “Avere un Partito democratico forte a Reggio”. Questo l’imperativo, ma gli ingredienti e la ricetta li dovrà mettere lui, il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà. Su di lui graveranno le decisioni per riaprire l’ultima decisiva partita per Reggio. Un desiderio di far bene che lo dovrebbe spingere poi verso il successivo step politico: la candidatura alle regionali.
La convocazione del consiglio comunale
Sembra esserci una scadenza entro la quale dovrà esserci la nuova giunta ossia la convocazione di un consiglio comunale indifferibile (con debito fuori bilancio) che sposterebbe la data a prima del 20 novembre prossimo. Una manciata di giorni ancora in cui il sindaco stabilità con chi continuare il cammino e ultimare la sua seconda stagione.
Nicola Irto è ancora a Roma. Non sono stabiliti al momento incontri. Le decisioni che saranno prese in settimana saranno importanti per convincere il Pd che Falcoamatà, anche per il futuro, è l’uomo giusto. Un politico che, pur non avendo potuto operare da sindaco, nel tempo di sospensione, si è dato da fare per unire i pezzi che, nel frattempo, hanno sostenuto lo stesso Irto decretando la sua ascesa come senatore.
Un supporto da parte del sindaco che non è mancato e che ora chiede un ritorno in termini per lo meno di endorsement sul modo di operare.
Parla il Pd
La patata bollente delle nomine del Pd in giunta al momento resta a Falcomatà. Qualunque cosa faccia qualcuno rimarrà scontento. Quattro assessori in giunta sono troppi, con Enzo Marra presidente del consiglio e, soprattutto, con il ritorno del sindaco. Un equilibrio che è quindi palesemente da ristabilire. E che si accompagna anche alla scelta di un rappresentante dei Democratici progressisti.
Il Pd potrebbe vedere in giunta il suo capogruppo in consiglio, Giuseppe Sera. In questo caso la decisione avrebbe potuto risolvere un’altra grana interna: il caso di Teresa Pensabene. Come sappiamo la consigliera è uscita di scena col ritorno di Giuseppe Marino, ma vanterebbe, come prima dei non eletti, il posto in consiglio. Posto che al momento è occupato da Franco Barreca, secondo dei non eletti. Abbiamo già raccontato della possibilità di rivolgersi al giudice amministrativo per dirimere la controversia. L’ingresso di Sera in giunta potrebbe sancire il ritorno di Pensabene senza ulteriori strascichi. Ma si tratta di una scelta invisa dallo stesso Sera che comunque svolge un’attività di lavoro che mal si concilierebbe con un incarico come un assessorato.
E Brunetti dove lo metti?
Da capire se Italia Viva avrà un ruolo nel nuovo assetto della giunta comunale. Perchè Paolo Brunetti sembra essere rimasto vicesindaco ma senza contatti col suo partito. Da IV nemmeno una parola per spingere la causa del rappresentante in seno alla giunta che per due anni ha portato la croce. Certo è che nelle prossime ore è previsto un incontro da Falcomatà e gli esponenti locali. Meno certo che Brunetti (unica certezza della giunta) possa essere un rappresentante del partito.
Il nodo Versace
Ma c’è un nuovo nodo da cui ripartire. La pacifica (ma per lui forse improduttiva) permanenza di Carmelo Versace come vicesindaco metropolitano. Un ruolo che potrebbe portare avanti solo perchè perfettamente a conoscenza del lavoro svolto come facente funzioni in questi due anni, ma che non gli farebbe guadagnare un centesimo. Cosa diversa sarebbe invece se fosse scelto da Falcomatà come assessore. Da un parte potrebbe vedere ricompensato il suo ruolo e, dall’altra, aprirebbe le porte a Giuseppe Marino come vicesindaco a Metrocity.