Una crisi politica latente, un reset annunciato e ora formalizzato, e una giunta che cambia pelle ma non completamente volto. A Condofuri il sindaco Filippo Paino ha ufficializzato la nuova composizione dell’esecutivo comunale, dopo aver revocato l’incarico all’intera precedente squadra di governo. Un passaggio atteso e inevitabile, dopo la costituzione del gruppo consiliare autonomo “Futuro Comune – Condofuri 2040”, che ha reso evidente la rottura all’interno della maggioranza nata dalle elezioni del 2023.

Nel nuovo esecutivo figurano quattro nomi, che rivelano da subito l’impostazione scelta dal sindaco per affrontare la nuova fase politica. Due conferme e due promozioni interne ridisegnano un assetto che punta alla coesione, ma segna una cesura netta con chi si è allontanato. A essere confermate sono Carmelina Iofrida, che assume anche il ruolo di vicesindaca con delega al Contenzioso, e Antonina Scaramozzino, che mantiene le Politiche scolastiche. Due volti già presenti nella giunta precedente e riconfermati all’interno di un quadro che vuole garantire continuità istituzionale.

A fare il loro ingresso in giunta sono invece Giovanni Altomonte, fino a ieri capogruppo della maggioranza in Consiglio comunale, ora anche assessore con delega alle Attività manutentive, e Fortunato Nucera, presidente del Consiglio comunale, che entra in giunta e riceve la delega alle Politiche culturali. Non due esterni, ma due figure di primo piano all’interno dell’amministrazione, che passano ora da ruoli consiliari a funzioni esecutive, consolidando la cabina di regia attorno alla figura del sindaco.

Restano invece fuori dalla nuova giunta Daniele Latella e Giuseppe Barreca. Il primo era stato assessore con ampie deleghe fino a pochi giorni fa, come il secondo, che ha anche ricoperto il ruolo di vicesindaco. Entrambi oggi si ritrovano senza incarichi né funzioni operative, con Latella che ha scelto di formalizzare il proprio distacco politico con la nascita di un gruppo autonomo in aula, insieme al consigliere Pasquale Rodà. Una mossa che ha segnato la rottura ufficiale con la maggioranza, spingendo Paino a intervenire in modo netto e diretto. Giuseppe Barreca, diversamente, non ha ancora espresso pubblicamente la sua posizione in merito al rimpasto di giunta.

Come si legge nel testo del decreto, la scelta del sindaco è motivata dall’esigenza di «evitare un’interruzione dell’esercizio delle funzioni politico-amministrative» e di garantire la piena operatività dell’ente. La riorganizzazione è però tutt’altro che neutra: è un atto politico preciso, che ricompone la squadra ma seleziona chi includere e chi lasciare fuori. Non è un rimpasto tecnico, ma un passaggio che definisce un nuovo equilibrio interno, destinato a segnare il prosieguo della consiliatura.

Come già ampiamente raccontato dalla nostra testata, la crisi politica era maturata già da mesi, tra divergenze programmatiche, tensioni sulle priorità amministrative e difficoltà nella gestione dei rapporti interni. La nascita del gruppo “Futuro Comune” non è stata quindi una sorpresa, ma il punto di arrivo di un confronto irrisolto, sfociato infine nella frattura. In questo contesto, la scelta del sindaco appare come una risposta chiara: rafforzare la fiducia attorno a figure già escludendo chi ha scelto strade diverse.

Dal punto di vista numerico, la maggioranza tiene. Ma sul piano politico, la nuova giunta parte in un contesto reso più fragile da una frammentazione interna che non potrà essere ignorata. Il gruppo “Futuro Comune” siede tra i banchi della maggioranza, ma ha già dichiarato una propria autonomia di linea. Questo significa che ogni scelta dell’amministrazione dovrà ora confrontarsi con un nuovo margine di trattativa, con consiglieri che non si riconoscono più pienamente nella leadership del sindaco.

La nuova squadra è costruita con elementi di fiducia e consolidamento. Nucera e Altomonte, pur alla prima esperienza assessoriale quantomeno nell’attuale consiliatura, rappresentano figure chiave del sistema politico che ruota attorno a Paino. La loro presenza in giunta non è una semplice promozione, ma un riequilibrio del baricentro interno: da un lato, si rafforza l’asse sindaco-gruppo; dall’altro, si tenta di neutralizzare il potenziale peso politico del nuovo gruppo che, in aula, avrebbe potuto creare dinamiche alternative.

Il passaggio più delicato sarà ora la gestione del confronto con chi è rimasto fuori. Non solo con Futuro Comune, ma anche con l’opposizione consiliare, che osserva e attende. In particolare con la parte guidata dall’ex sindaco Tommaso Iaria che rafforza la propria presenza politica con l’ingresso in surroga del Commissario cittadino della Lega Pietro Clemensi. Se l’amministrazione riuscirà a dimostrare efficacia e visione politica, la nuova giunta potrà rappresentare un punto di rilancio. Se invece la riorganizzazione sarà percepita come chiusura o arroccamento, il rischio è quello di un logoramento progressivo e difficile da gestire.

Per ora, il sindaco ha scelto di stringere il cerchio, puntando su solidità più che su inclusione. Una strategia legittima, ma che richiederà capacità politica, lucidità e resistenza. Perché, in Consiglio, i numeri contano. Ma ancora di più conta la direzione in cui quei numeri si muovono.