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Le prossime elezioni comunali nell’area grecanica reggina si preannunciano cariche di attese e colpi di scena, con un clima di incertezza che accompagna le ultime ore disponibili per la definizione delle liste. A fare da epicentro del fermento elettorale sono ancora una volta Melito Porto Salvo e San Lorenzo, due fra i comuni più simbolici della zona, entrambi reduci da turbolente crisi politiche e commissariamenti.
A Melito Porto Salvo, il comune più popoloso dell’area, il percorso verso le urne si è aperto nell’estate scorsa con le dimissioni del sindaco Salvatore Orlando, seguite da quelle di sei consiglieri comunali. Un passo che ha sancito la fine anticipata dell’amministrazione e l’arrivo della gestione commissariale. Oggi, lo scenario elettorale si profila come una sfida a tre, e si preannuncia agguerrito.
Dopo la discesa in campo del noto avvocato Giancarlo Liberati, una candidatura che ha suscitato curiosità per la sua natura un po’ da outsider, sarebbero ormai da considerare praticamente ufficiali le candidature a sindaco di Patrizia Crea e Annunziato “Tito” Nastasi.
Patrizia Crea, già vicesindaco di Melito nella giunta Meduri, è docente, professionista impegnata nel sociale e coordinatrice provinciale di Azzurro Donna. Porta con sé una rete di esperienze politiche e associative che potrebbero rappresentare un punto di forza nel tessuto cittadino.
Annunziato “Tito” Nastasi, anche lui ex vicesindaco nella giunta Iaria, è un professionista attivo nel settore delle Assicurazioni, e negli ultimi mesi ha lavorato per costruire un consenso radicato, facendo leva anche sul fermento per la costituzione di un campo largo progressista.
A Melito si prevede dunque una sfida a tre che riflette, in maniera quasi simbolica, la frammentazione ma anche la vivacità del tessuto politico locale. In gioco non ci sono solo i nomi, ma la possibilità concreta di ridare stabilità amministrativa a un ente che ha attraversato mesi complessi, segnati da emergenze strutturali come i rifiuti, la carenza idrica e la difficile tenuta finanziaria.
Anche a San Lorenzo la situazione resta fluida e incerta. Il comune della Valle del Tuccio non è nuovo a impasse amministrative: nelle scorse elezioni non fu presentata alcuna lista, lasciando i cittadini senza possibilità di voto e il comune in una condizione di stallo protratto. L’ultima amministrazione Floccari fu sfiduciata nell’estate del 2023 con le dimissioni in blocco di gran parte della maggioranza e della minoranza consiliare.
Da allora, la gestione commissariale ha retto le sorti del comune, ma l’attesa di un ritorno alla normalità politica è rimasta forte. Oggi, secondo i rumors, potrebbe esserci una corsa a due – o persino in solitaria – con in prima fila l’ex vicesindaco Sandro Polimeni, che starebbe lavorando per rimettere insieme i pezzi di un progetto politico fermato a un passo dalla presentazione nelle scorse tornate.
Nel frattempo, il movimento “San Lorenzo Sveglia” continua a rappresentare una delle poche realtà organizzate sul territorio. Costituito da alcuni ex membri della passata amministrazione, tra i quali lo stesso Polimeni, l’anno scorso era a un passo dal presentare una lista, salvo poi rinunciare all’ultimo momento. Ora resta da capire se questa tornata elettorale sarà quella giusta per il definitivo rilancio politico del gruppo.
Le elezioni nei due comuni assumono un valore simbolico e strategico per l’intera Area Grecanica, non solo per l’urgenza di tornare alla piena operatività democratica, ma anche perché il commissariamento prolungato ha alimentato un senso di disaffezione e sfiducia nelle istituzioni. Il rischio, nemmeno troppo velato, è che anche stavolta la corsa venga fermata sul filo di lana o si traduca in nuove spaccature.
Il tempo stringe, le liste vanno blindate. La vera partita, in fondo, si gioca tutta in queste ore finali.