Il sindaco incontra il terzo settore: «Il Comune investe 17 milioni sul welfare e rendiconta il 95% dei fondi europei ricevuti. Reggio è un’eccellenza nel campo delle Politiche sociali, con grande merito di tutti gli operatori»
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«Un porto delle nebbie». Così, il sindaco Giuseppe Falcomatà vede il futuro del terzo settore e delle Politiche sociali chiamati a fare i conti con la nuova Programmazione dei fondi di Coesione 2028/2034 la cui gestione, l’Unione europea, vorrebbe affidare direttamente ad ogni singolo Stato membro, accorciando la filiera a discapito degli enti locali. Intervenendo alla presentazione della ricerca PrisMacramè, un focus sull’assistenza domiciliare socio-sanitaria presentato nel corso di “Impronte a Sud – Welfare Lab”, l’evento organizzato dal Consorzio Macramè e sostenuto da Fondazione Con il Sud e Fondazione Vismara, Giuseppe Falcomatà ha sollevato i rischi insiti nella rimodulazione dell'erogazione delle risorse europee.
«Il Comune – ha spiegato il sindaco – investe circa 17 milioni nel settore delle Politiche sociali, non un euro da trasferimenti statali, molto poco da risorse regionali, pochissimo dal bilancio dell’ente. La stragrande maggioranza delle risorse arriva dall’Ue, quote diventate sostitutive ai flussi statali piuttosto che aggiuntive rispetto a quanto previsto dalla Costituzione. Se le programmazioni 2014/2020 e 2021/2027 chi hanno consentito di dare continuità a quei servizi, la prossima, probabilmente, potrebbe passare sopra la testa dell’ente locale, nonostante i dati dicono che il Comune di Reggio Calabria rendiconti il 95% delle somme ricevute. Non c’è neanche più la solita narrazione del Sud sprecone, ma la gestione di quei fondi è diventata una questione di praticità. Dunque, non possiamo permettere che la prossimità, quella che ci consente di avere maggiore contezza dei bisogni di un territorio e delle famiglie che lo abitano, possa essere sacrificata sull’altare della maggiore facilità nell’erogazione delle risorse. Su questo, come Anci, stiamo lavorando molto anche con l’Ue ed è previsto, nelle prossime settimane, un incontro con il vicepresidente Raffaele Fitto proprio per scongiurare quella che potrebbe rappresentare una grossa difficoltà nel garantire la continuità dei servizi».
Il monito di Falcomatà è arrivato in auditorium della Piccola Opera Papa Giovanni pieno di professionisti e rappresentanti del terzo settore, riuniti per ascoltare e recepire il dettaglio del lavoro eseguito dall’equipe scientifica diretta da Alessandro Petronio, in collaborazione con Comunità Competente e col patrocinio dell’Asp.
«Dalla relazione di Petronio – ha aggiunto il sindaco Falcomatà – non traiamo soltanto dei dati, ma alcuni spunti di riflessione che potranno servire a orientare anche le scelte future. Questi temi non si possono trattare a compartimenti stagni. Ognuno di noi, sia all'interno delle istituzioni sia all'interno delle associazioni del terzo settore, porta con sé un pezzettino di responsabilità nel raggiungimento dell'optimum, in questo caso dell'assistenza domiciliare e delle cure domiciliari, per evitare l'isolamento abitativo e sociale. Noi, utilizzando le risorse comunitarie rispetto al tema dell'assistenza domiciliare, abbiamo prodotto un bando che consente alle famiglie di poter utilizzare fino a 10.000 euro per risolvere i piccoli problemi all'interno del proprio appartamento rispetto alle barriere architettoniche. C'è ancora la possibilità di potervi partecipare».
Nell’occasione, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ringraziato tutti i rappresentanti del terzo settore con i quali, negli ultimi 11 anni, si è lavorato in sintonia: «Oggi, lo dobbiamo dire con grande orgoglio, la nostra città, per quanto riguarda il terzo settore ed i servizi ad esso connessi, è sicuramente un’eccellenza. Voi siete un esempio da seguire per la professionalità dimostrata e per il sollievo dato a tante famiglie».

