Emersa la difficoltà di coinvolgere le scuole nelle campagne informative. Il presidente Latella: «Estendere la prevenzione non solo al mondo scolastico ma anche a quello dello sport»
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La V Commissione consiliare (Politiche sociali e della salute, sanità, politiche abitative), presieduta da Giovanni Latella, ha affrontato il tema della lotta contro l’Aids e dell’aumento dei casi in città attraverso le audizioni di Michela Calabrò (presidente di Arcigay Reggio Calabria), Monica Natali (referente della Chiesa Evangelica Valdese) ed Elena Nasso (coordinatrice del Centro screening, promozione della salute ed educazione sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria).
Proprio Calabrò ha parlato dell’aumento delle diagnosi, con una particolare criticità nella diagnosi tardiva, illustrando le attività di Arcigay, che coopera sul tema con altre organizzazioni, e in particolare dello “sportello salute”, attivo da un paio d’anni e finanziato con i fondi dell’8 per 1000 della Chiesa Valdese, che consente attività totalmente gratuite per gli utenti. Calabrò ha anche parlato della collaborazione con l’Azienda sanitaria provinciale per l'organizzazione di open day per il test HIV e le vaccinazioni. L’associazione offre supporto psicologico pre e post-test in modo gratuito e svolge attività di informazione sui rischi di infezioni sessualmente trasmissibili e sui metodi contraccettivi.
A una richiesta di informazioni sulle attività rivolte agli studenti avanzata dal consigliere Giuseppe Marino, che ha espresso gratitudine per l’impegno a favore della collettività, Calabrò ha risposto che ultimamente, alla luce delle difficoltà a portare le campagne informative nelle scuole, le attività si svolgono principalmente negli spazi dell'associazione. Sempre per Arcigay, Francesca Panuccio ha spiegato che, pur essendo ora il test HIV anonimo e gratuito, lo stigma associato al test in città è significativo, aggiungendo che la difficoltà di entrare nelle scuole è dovuta a suo parere al timore ingiustificato che venga trasmessa qualche fantomatica “ideologia”, mentre in realtà si parla di temi come il rispetto, il consenso e la prevenzione.
Natali ha spiegato che la Chiesa Valdese dal 1994 ha accesso all’8 per 1000 e questi fondi sono interamente devoluti a terzi per progetti come quello di Arcigay. I progetti finanziati si concentrano su assistenza socio-sanitaria, interventi educativi, culturali e di integrazione a beneficio della collettività.
Nasso ha spiegato che la collaborazione dell’Asp con Arcigay si è concretizzata, quest’anno, nell’organizzazione di due giornate di attività, durante le quali sono stati effettuati test per HIV e HCV e vaccinazioni contro HPV e HBV. Non si è trattato – ha aggiunto – di eventi isolati in quanto alcune persone si sono rivolte all’Asp per il prosieguo delle attività.
In risposta a una richiesta di chiarimenti sulle attività informative nelle scuole avanzata dal consigliere Francesco Barreca, che ha ringraziato le ospiti per il lavoro svolto, Calabrò ha ribadito che la difficoltà non risiede nella chiusura del personale scolastico e dei dirigenti, ma nella generalizzazione che porta a credere che le iniziative dell’associazione consistano in una sorta di “indottrinamento”. Il suggerimento rivolto alla politica e alle istituzioni è dunque quello di supportare attivamente queste campagne affiancando il mondo associativo.
Il presidente Latella ha raccolto l’appello, proponendo di ampliare il focus della prevenzione anche ad altre infezioni sessualmente trasmissibili e di estendere le attività non solo alle scuole ma anche al mondo dello sport coinvolgendo federazioni e società locali. Latella ha infine ringraziato le persone intervenute sottolineando l’importanza del loro ruolo nel trattare tematiche a cui le istituzioni non sempre riescono ad approcciarsi come dovrebbero.
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