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«Non credo che il Ponte da nessuno sia stato mai visto come panacea per i vacanzieri. Il ponte dovrebbe avere altra utilità dal punto di vista trasportistico che è quello delle merci e, indubbiamente, quello ferroviario. Per cui onestamente ritengo che sia banale utilizzare l’esodo estivo per poter fare propaganda elettorale al ponte sullo Stretto».
Non le manda a dire il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti al vicepremier Salvini che in una sua uscita social ha lanciato l’allarme esodo parlando di una vera emergenza e di una fila agli imbarchi di Villa San Giovanni di oltre 3 ore. Ma nei fatti e nei numeri più di qualcosa non torna.
Esodo in controtendenza
«È stato un esodo in controtendenza quello del 2024 perché la città di Villa San Giovanni è abituata ad avere tre fine settimana di esodo solitamente. L’ultimo di luglio e i primi due di agosto. Questa volta, di fatto, ha registrato soltanto una giornata. Considerate che per noi è esodo quando si apre la fase di emergenza che vuol dire più di un’ora di attesa per imbarcare di fronte ad una media ordinaria di circa 30/40 minuti tra le fasi di imbarco e di bigliettazione dei mezzi».
In realtà è bastato poco. Aumentare il numero delle navi RFI e Caronte e consentire di imbarcare nella prima nave disponibile per controllare il flusso e azzerare la fase di emergenza in un paio di ore.
I dati
«La giornata è stata quella di sabato 10 agosto – ha confermato il sindaco – la fase di emergenza si è aperta intorno alle 8:40 del mattino e si è chiusa alle 17:10 con un picco massimo di circa due ore a ridosso tra le 12:30 e le 14:30 quando l’attesa ha raggiunto quasi poco meno delle tre ore di fila. Già non abbiamo avuto i grossi numeri dei traghettatori degli anni precedenti in più è andato decisamente meglio degli altri anni anche perché sono stati utilizzati una serie di correttivi quest’anno sullo Stretto».
La propaganda
Ma la notizia lanciata dal vicepremier non è passata inosservata e potrebbe avere una ricaduta negativa sui territori che si affacciano sullo Stretto.
«Sicuramente intacca l’idea di chi attraversa lo Stretto. Ma questa uscita era immaginabile. Così è stato anche a ridosso delle vacanze di Pasqua o dei Ponti del 1 maggio del 25 aprile che si utilizzassero i tempi di attesa dell’imbarco per fare propaganda pro ponte. Ma al di là di quelli che sono i numeri reali che tutti stiamo attendendo sicuramente c’è una controtendenza».

