L’approvazione dell’iter del Ponte sullo Stretto sta procedendo a rilento, se non addirittura ristagnando. Nonostante i frequenti annunci del Ministero delle Infrastrutture, il progetto definitivo non ha ancora ottenuto l’autorizzazione ambientale necessaria per passare al Cipess (Comitato interministeriale per le opere pubbliche), che darebbe il via alla fase concreta dei cantieri.

La causa di questo stallo è un problema importante emerso di recente. Alcune delle compensazioni ambientali previste nel progetto si sono rivelate insufficienti, e sarà necessaria una “deroga” da parte della Commissione Europea. Non basta più una semplice comunicazione a Bruxelles, come inizialmente previsto, ma sarà necessario attendere una risposta formale, con i relativi tempi di attesa.

A complicare la situazione, c’è anche un aspetto politico: la decisione finale ora dipende dalla Commissione Europea, presieduta da Ursula von der Leyen, che è sotto attacco quotidiano da parte dello stesso ministro Matteo Salvini. Dopo un incontro di giovedì scorso tra Salvini, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e l’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciuccinon sono arrivati annunci sull’invio del progetto al Cipess.

Secondo la società Stretto di Messina, la causa del ritardo è la mancanza di un piano dettagliato sulla Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca). «Il progetto ha un impatto negativo su tre siti di interesse comunitario», spiega la società, aggiungendo che la Commissione Via ha richiesto misure compensative più precise e le necessarie comunicazioni alla Commissione Europea.