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«Anche quest’anno, a Scilla, l’anno scolastico non è iniziato nello stesso modo per tutti. La mancata nomina degli assistenti educativi da parte del Comune rappresenta una grave violazione del diritto all’istruzione per gli studenti con disabilità». È la denuncia di Carmen Santagati, capogruppo di Scilla Mediterranea al Consiglio comunale.
«È inaccettabile – prosegue Santagati – che bambini e ragazzi con disabilità vengano esclusi, nei fatti, dai primi giorni di scuola. Senza assistenza educativa non possono partecipare pienamente alle lezioni, e ciò significa lasciare indietro proprio chi più ha bisogno di supporto. Un’Amministrazione comunale che ignora queste esigenze non solo disattende i propri doveri, ma tradisce i principi fondamentali di equità e inclusione».
Il ritardo nell’assegnazione delle figure educative, secondo la consigliera, non è un episodio isolato, ma «una ferita aperta che si ripresenta puntualmente ogni anno, nella totale assenza di programmazione da parte dell’Ente. Eppure i fondi destinati a questo servizio esistono: sono risorse statali, regionali e comunali che devono essere utilizzate tempestivamente, con responsabilità e trasparenza. Il Comune di Scilla non può continuare a nascondersi dietro la burocrazia».
La mancanza degli assistenti educativi pesa anche sulle famiglie: «Riceviamo ogni giorno segnalazioni da genitori esasperati, che si sentono abbandonati dalle istituzioni. Alcuni sono costretti a rinunciare al lavoro per accudire i figli, altri lottano per ottenere ciò che dovrebbe essere garantito per legge. È una situazione che umilia le famiglie e nega ai bambini la possibilità di sentirsi parte della comunità scolastica».
Santagati chiede all’Amministrazione di agire senza indugi: «Il Comune provveda immediatamente a colmare questa gravissima mancanza. Va data priorità assoluta alla nomina degli assistenti educativi, assicurando la continuità del servizio per tutto l’anno scolastico. Inoltre, chiediamo che vengano chiarite le modalità di selezione, rese pubbliche le graduatorie e garantita la piena trasparenza sull’utilizzo dei fondi».
E conclude: «L’inclusione scolastica non è una gentile concessione, è un diritto costituzionale. Non possono esserci alunni di serie A e alunni di serie B. Il Comune ha il dovere morale e istituzionale di garantire che tutti possano iniziare la scuola insieme, senza ritardi, ostacoli o discriminazioni. Questa battaglia non è solo delle famiglie coinvolte: riguarda tutta la nostra comunità».