«Il mio bisogno di stare tra la gente e con la gente mi ha spinto in passato a fare sindacato avvicinandomi alle fasce più deboli della società. Il lavoro, il welfare, la sanità, lo sviluppo economico, il turismo, la valorizzazione delle risorse interne al territorio sono gli obiettivi che mi prefiggo di affrontare anche in sede politica perché voglio essere cambiamento positivo».

Questo il biglietto da visita di Stefano Princi, candidato a consigliere regionale nella fila di Fratelli d’Italia a sostegno di Roberto Occhiuto. Per lui candidarsi a palazzo Campanella non è solo un gesto politico, ma anche un atto di responsabilità verso il proprio territorio ma, specialmente, dice, verso i cittadini che confidano nella politica e nell’impegno dei propri rappresentanti. «Mi candido per portare la voce di chi lavora, di chi vive il territorio, di chi ogni giorno affronta i problemi veri» aggiunge rivolgendosi a coloro che «credono nella forza del territorio e che vogliono contribuire a costruire, insieme, il futuro che la Calabria merita».

Una Calabria che arriva quasi col fiatone al voto dopo una campagna elettorale breve ma intensa tra agosto e settembre. «La Calabria è chiamata al voto e i calabresi si apprestano a recarsi alle urne consci del percorso già battuto confermando così la fiducia al proprio governatore che condotto il suo primo mandato con coraggio e determinazione. Non vi è dall’altra parte una valida alternativa e la gente lo sa. In quest’ottica chiedo il consenso dei miei conterranei: datemi fiducia e io non vi deluderò».

Le questioni aperte rimangono tante, anche se nel centrodestra si conferma la narrazione di una Calabria in ripresa che ha cambiato passo con il governo di Roberto Occhiuto che, con alcuni provvedimenti mirati, ha ridato ossigeno anche alla città di Reggio.

«Non si può dire in poche parole tutto quello di cui ha bisogno la Calabria e la Città Metropolitana di Reggio Calabria senza rischiare di apparire stereotipato e propagandistico. La precedente amministrazione regionale tanto ha fatto per colmare gli enormi vuoti lasciati anche in seno alla città di Reggio Calabria che é la più antica delle città calabresi, ed è la prima colonia della Magna Grecia che tanto può offrire in termini di cultura e di bellezze naturali. È una terra unica che tutto il mondo merita di conoscere».

Princi non intende neanche stilare una scala di priorità in merito alle esigenze primarie per il territorio calabrese. «Sarebbe come chiedere a una madre di dieci figli a quale dei dieci vuole più bene. Troppi, tanti sono i bisogni della gente della mia terra. Si tratta di operare tra la gente e con la gente e riuscire a colmare i vuoti e ridurre le distanze tra politica e individui».

Alla domanda se c’è qualcosa del programma degli alleati che terrebbe e cosa invece cestinerebbe subito, Princi risponde così: «Posso dire di getto che la proposta del reddito di dignità non può far parte del mio progetto politico perché non si può continuare a puntare sull’assistenzialismo che lede la dignità dei singoli senza promuoverne lo sviluppo. Di sicuro terrei degli avversari i programmi che hanno copiato da noi».